Il medico: “Scegliamo | chi possiamo curare”

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09 Marzo 2020, 11:42

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Sono parole drammatiche quelle pubblicate dal ‘Corriere della Sera’ (LEGGI QUI L’ARTICOLO COMPLETO). Sono le parole di un medico che, in una intervista dai toni molto forti, racconta quello che sta succedendo, nella sua esperienza di dottore. E rilancia un appello che non ammette repliche: “State a casa”.

Lui si chiama Christian Salaroli. Ha 48 anni, una moglie, due figli, è dirigente medico, anestesista rianimatore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ecco alcune delle cose che dice nell’intervista di Marco Imarisio, per il resto si rimanda all’articolo.

“Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra. Non lo dico io, ma i manuali sui quali abbiamo studiato (…) Al mattino presto, con i curanti del Pronto soccorso, passa il rianimatore. Il suo parere è molto importante. Oltre all’età e al quadro generale, il terzo elemento è la capacità del paziente di guarire da un intervento rianimatorio”.

E ancora: “Per consuetudine, anche se mi rendo conto che è una brutta parola, si valutano con molta attenzione i pazienti con gravi patologie cardiorespiratorie, e le persone con problemi gravi alle coronarie, perché tollerano male l’ipossia acuta e hanno poche probabilità di sopravvivere alla fase critica. Se una persona tra gli 80 e i 95 anni ha una grave insufficienza respiratoria, verosimilmente non procedi. Se ha una insufficienza multi organica di più di tre organi vitali, significa che ha un tasso di mortalità del cento per cento. Ormai è andato (…) State a casa. State a casa. Non mi stanco di ripeterlo. Vedo troppa gente per strada. La miglior risposta a questo virus è non andare in giro. Voi non immaginate cosa succede qui dentro. State a casa”.

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09 Marzo 2020, 11:42

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