23 Settembre 2013, 13:40
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PALERMO – Una lettera da “crocettiano pentito” per svelare quello che definisce “il grande imbroglio del Megafono”. Il politico agrigentino Giuseppe Arnone come sempre non usa mezzi termini, anzi, ricorre spesso ad espressioni colorite. E in una lettera aperta denuncia quanto non gli aggrada del Megafono, il movimento di Rosario Crocetta e Beppe Lumia, in una lettera aperta che oggi distribuirà alla direzione del Partito democratico.
Un atto d’accusa dai toni esasperati quello di Arnone, la cui mancata candidatura alle regionali tra le fila crocettiane finì in un’inchiesta della procura agrigentina, che lo vede indagato. “Voglio dire ai Siciliani che il Megafono è un grande bluff – scrive tra l’altro Arnone -, un paravento per consentire a te, a Lumia, a qualche potente industriale e a molti riciclati ‘acchiappati a destra e a manca’, di essere irresponsabili”.
Arnone racconta del suo iniziale sostegno alla corsa di Crocetta e delle speranze suscitate dalla sua candidatura. Poi però incalza: “In un anno non vi è stato nessun momento, nessuno, neanche per sbaglio, ove noi sostenitori del Megafono abbiamo potuto discutere di politica, di problemi dei siciliani, di soluzioni possibili per lo sfascio generalizzato. Ai tempi di Mannino vi era forse più trasparenza”.
Seguono una raffica di critiche, con un linguaggio spesso colorito, all’indirizzo del governatore e di Beppe Lumia: “Se Lombardo o Cuffaro avessero nominato assessore la loro segretaria particolare, per di più bergamasca, noi, gli eredi di Pio La Torre, li avremmo inseguiti con lanci di pomodori”, scrive Arnone, che poi contesta una serie di nomine decise dal governo. E rimprovera a Crocetta di avere aperto le porte a pezzi di centrodestra, citando una serie di politici che definisce “opportunisti”.
Arnone contesta anche a Crocetta la chiusura all’ingresso in giunta di Antonello Cracolici, che a suo parere “rappresenta la persona di maggiore spessore politico e coraggio di cui dispone all’Assemblea Regionale questo partito”. Arnone offre la sua lettura del “no al rimpasto”: “Diciamola tutta: caro Saro tu vuoi una Giunta di persone prive di peso ed esperienza politica perché vuoi fare il tirannello irresponsabile”.
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23 Settembre 2013, 13:40