“Il mercoledì è cosa nostra” |Scoppia il caso su facebook

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28 Novembre 2012, 12:26

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la pagina facebook dell'evento

CATANIA –  Una semplice festa universitaria scatena polemiche è divide il mondo universitario catanese. Tutto parte da un nome: “Il mercoledì è cosa nostra”, il riferimento al tema mafioso per la serata organizzata da un gruppo di studenti ha destato l’attenzione di AddioPizzo che ha subito condannato le modalità di promozione dell’evento.

Si parte dalla locandina: coppole e nero ricordano il poster del film il Padrino, tema che riaffiora anche nel videoclip caricato su youtube. La colonna sonora della pellicola di Francis Ford Coppola è infatti il soundtrach del filmato. Gli attori indossano coppole e abiti tipicamente da “malandrino”, ed i ” picciotti”  tra carte e wisky pianificavano il colpo, in questo caso la festa. La frase di presentazione: “Un nuovo clan pronto a tutto mette a segno un paio di colpi per incominciare a farsi sentire sul proprio territorio” non è proprio piaciuta ai vertici dell’associazione antimafia catanese. Le foto montate, nel finale, simboleggiano – secondo AddioPizzo – l’omertà sulle azioni della mafia.

Il post sulla pagina Facebook dell’associazione antimafia recita: “A volte ritornano. Ci riferiamo alle coppole ai “non vedo, no sento e non parlo”, che tanto hanno contribuito insieme a certa cinematografia di serie Z, anche recente, a farci “conoscere” al di là di Scilla e Cariddi, che a quanto pare godono ancora nel 2012 di diversi estimatori. Tra questi, sicuramente gli organizzatori del party “ Il mercoledì è ‘cosa Nostra”, protagonisti del video realizzato per pubblicizzare la serata. L’immancabile musica de “ Il Padrino”, i titoli che rimandano ai “colpi dei picciotti siciliani” di agreste memoria, ma, soprattutto, la sorprendente trasformazione delle classiche scimmie in altrettanti… “primati” impegnati a “non sentire, non vedere e non parlare” sono gli ingredienti di questo video e relativa serata a tema di cui, sinceramente, avremmo fatto volentieri a meno. Siamo consapevoli che scrivendo queste righe contribuiremo a fare un po’ di …“Pubblicità Regresso” all’evento, ma – concludono – abbiamo voluto comunque correre il rischio per il rispetto dovuto a quanti, e sono molti, credono fermamente che sulla mafia ci sia poco da scherzare”.

Ammonimento che gli organizzatori non accettano anche perché alcuni di loro, come Luigi Di Cataldo, contattato da LiveSicilaCatania, fa parte dell’associazione studentesca Actea “Da sempre – sottolinea – impegnata nella lotta alla mafia tanto da aver organizzato iniziative e dibattiti proprio sulla cultura della legalità”.

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I rappresentati di AddioPizzo contattati da LiveSiciliaCatania non vogliono entrare nel merito delle persone coinvolte nell’organizzazione. “Abbiamo solo voluto prendere le distanze – affermano  – da questo tipo di feste che secondo noi mancano di rispetto a quei siciliani che non si rivedono in quei cliché, e si sentono offesi per questo”.

“Intanto chiariamo che il mercoledì è cosa nostra, è solo lo slogan di una serata a tema siciliano anni ’30 e intende sottolineare che il mercoledì universitario è nostro, cioè che siamo noi gli organizzatori – precisa Luigi Di Cataldo – Il video contiene canzoni siciliane remixate oltre a quelle del padrino, con quattro ragazzi che indossano coppole e bretelle, ma non c’è nessuna scena di violenza o di sangue e nessun riferimento esplicito alla criminalità organizzata”. “Se quanto rappresentato nel videoclip può essere considerato inneggiare la mafia, allora tutti i videogiochi presenti sul mercato e le serie tv, cosa sono?” Si domanda ancora lo studente.

“Condivido la posizione di AddioPizzo che sulla Mafia non si scherza. Con il nostro video volevamo solo presentare in modo ironico la serata a tema. La mafia in questo non c’entra nulla. Sul fatto delle scimmiette “non vedo, non sento e non parlo” è stato solo un modo simpatico di rappresentarle”. Per la cronaca, stasera alla festa ci saranno solo coppole e bretelle e musica siciliana remix. Nessun riferimento a Cosa nostra. “Lo slogan – conclude – è stato solo un gioco di parole”.

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28 Novembre 2012, 12:26

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