“Il mio Natale tra i detenuti”

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26 Dicembre 2010, 12:17

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“L’unico contatto coi ragazzi è stato lo scambio del segno della pace, ma l’intera mattinata all’interno del carcere è stata estremamente emozionante. È un’esperienza che conto di ripetere” Così Davide Faraone sintetizza la sua mattina di Natale, trascorsa tra i corridoi del carcere Malaspina di Palermo.

Ventidue, i minori che in questo momento abitano la struttura. L’età media è tra i sedici e i diciassette anni. I ragazzi sono stati coinvolti nella messa di Natale. “Si vedeva che avevano lavorato tanto, che avevano fatto un percorso di preparazione alla funzione religiosa”. Il loro pranzo di Natale è stato decisamente più ricco del solito: lasagne, frittura mista di pesce, un dolce e la Coca Cola.

La sensazione che si avverte è di un rapporto sostanzialmente buono tra le guardie e i minori detenuti nella struttura. I ragazzi all’interno del carcere frequentano regolarmente scuola, poi hanno a disposizione una ludoteca, il campo di calcetto e la sala tv con l’abbonamento a Sky, offerto se non sbaglio dalla Provincia”.

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La cosa che più di tutte mi ha colpito – dice – è la quasi totale assenza del mondo del volontariato all’interno della struttura. Due volontari, in tutti, fanno attività coi ragazzi. Per il resto, non c’è nient’altro”.

Faraone ha anche raccolto il racconto delle difficoltà della macchina organizzativa nel centro di reclusione: “Le guardie – dice – lamentano la scarsità di personale, mentre una difficoltà seria è legata all’ambito sanitario. Un unico medico, infatti, presta servizio all’interno della struttura per tre ore al giorno e non ha reperibilità. Dunque qualunque cosa succeda ai ragazzi al di fuori di quell’orario, bisogna ricorrere al 118”.

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26 Dicembre 2010, 12:17

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