18 Dicembre 2016, 10:51
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SIRACUSA – È tornato il forte vento, sono tornate le mareggiate e a Siracusa è tornato il fenomeno (ancora senza spiegazione) della schiuma bianca che dal mare invade il lungomare di Levante. Meno scenografico (finora) dello scorso 29 ottobre, quando la schiuma invase strade e facciate delle case come un’insolita “nevicata” che attrasse turisti e residenti e incuriosì testate specializzate sui fenomeni meteorologici. Tuttavia è consistente: il lungomare di Levante sotto costa ne è invaso ancora stamattina, fiotti di questa schiuma dalla consistenza anomala, trasportati dal forte vento, hanno raggiunto la strada ieri sera e le tracce sono visibili ancora stamattina. L’anomalia del fenomeno, dopo la stravaganza con cui si era presentato un mese e mezzo fa, non ha lasciato indifferenti gli organi di controllo ambientali.
L’Arpa in questo lasso di tempo ha analizzato un campione di questa schiuma: ha escluso che sia dovuta a inquinamento urbano (né scarichi fognari, né saponi) ma non è riuscita a fare chiarezza sull’altra ipotesi che l’Agenzia stessa aveva avanzato. Ossia, che il fenomeno sia riconducibile a una somma di fattori che da una ventina d’anni sta modificando il Mediterraneo. In primis: la presenza di mucillagini che non dovrebbero starci, nel Mediterraneo, perché di provenienza atlantica, trasportate dalle navi petroliere in barba alla Convenzione Marpol (tra i più importanti accordi internazionali per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi). Nelle analisi, infatti, “non c’è traccia di scoli fognari né di tensioattivi – come hanno riassunto i vertici della sezione Controlli dell’Arpa dopo le analisi – che sono la sostanza organica dei saponi. Ma nessuna traccia – hanno aggiunto – nemmeno di mucillagini da micro alghe, che però avrebbero potuto trovarsi al largo e non sotto costa”.
Della presenza anomala di queste micro-alghe al largo di Siracusa si è già occupato, in passato, il Cnr di Messina: trovò l’Alexandrum minutum, ossia micro-alghe atlantiche che arrivano nel nostro mare attraverso le acque di sentina delle petroliere. Oggi pesanti prescrizioni contenute nella Convenzione Marpol cercano di impedire questa promiscuità di acque che potrebbe essere all’origine della anomala schiuma bianca, ma non sempre sono rispettate. Insomma, il fenomeno per ora rimane scenografico ma senza spiegazione.
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18 Dicembre 2016, 10:51