Il Muos resta sotto sequestro

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25 Gennaio 2016, 10:34

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NISCEMI (CALTANISSETTA) – Resta sotto sequestro l’impianto di comunicazioni satellitare militare Usa Muos realizzato nella riserva del Sughereto di Niscemi (Caltanissetta). Lo si apprende da fonti giudiziarie. E’ l’effetto della decisione della Cassazione che ha rigettato il ricorso dell’avvocatura dello Stato per conto del ministero della Difesa. Rimane vigente l’ordinanza emessa il 1 aprile del 2015 dal Gip di Caltagirone, confermata poi dal Tribunale per il Riesame di Catania, su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera, che ha bloccato la prosecuzione dei lavori per la realizzazione dell’impianto di Telecomunicazione nella base americana. La Cassazione ha anche condannato il ministero della Difesa al pagamento della spese processuali. 

Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, competente per territorio su Niscemi, ritiene che il sistema di comunicazione del dipartimento della Difesa Usa, Mobile user objective system, il famoso Muos del Sughereto di Niscemi, è sottoposto ai vincoli di rispetto ambientali perché realizzato in un’aerea protetta con inedificabilità assoluta. Tesi condivisa dal Gip Salvatore Ettore Cavallaro che il 1 aprile del 2015 ha disposto il sequestro della struttura. Il provvedimento, che era stato eseguito dal nucleo di polizia giudiziaria della Polizia municipale e dai carabinieri della Procura, era stato confermato il 27 aprile del 2015 dal Tribunale del riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi. Un sequestro del Muos era stato adottato nell’ottobre del 2012 su richiesta dell’allora procuratore Francesco Paolo Giordano che aveva ritenuto illegittime le autorizzazioni concesse dalla Regione Siciliana, ma era stato poi annullato dal Tribunale del riesame di Catania che invece valutava validi gli atti del governo dell’isola. Ma nel febbraio 2015, il Tar di Palermo, accogliendo il ricorso del Comune di Niscemi, ha annullato tutte le autorizzazioni delle Regione, imponendo il blocco dei lavori. Su questo fronte è ancora pendente un ricorso al Consiglio di giustizia amministrativo di Palermo. Ma per la Procura di Caltagirone è stata la svolta giudiziaria: non si è posto più il problema sulla legittimità delle autorizzazioni, perché non esistono più e quindi, per l’accusa, il “Muos è abusivo”.

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*Aggiornamento ore 13.21
Legambiente Sicilia esprime “grande soddisfazione per il dispositivo con cui la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Avvocatura dello Stato sul sequestro del Muos” e ribadisce che “il sistema satellitare di comunicazioni militari realizzato a Niscemi è e rimarrà assolutamente abusivo”. “Da anni lo diciamo: il Muos è abusivo – dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia – è stato costruito in un’area protetta, la Sughereta, con inedificabilità assoluta. La Cassazione ha finalmente messo un punto fermo. Ancora una volta, però, resta forte l’amarezza di una politica inadeguata e miope che non riesce a salvaguardare né la salute dei siciliani né il suo territorio”. “La battaglia, comunque, continua in ambito amministrativo. Come Legambiente, – prosegue la nota – siamo in atto costituiti al Cga per contrastare il ricorso in appello del Ministero che ha impugnato la sentenza del Tar che, accogliendo i ricorsi di Legambiente e di altre associazioni e del Comune di Niscemi ha revocato le autorizzazioni concesse, con il conseguente blocco dei lavori. Infine, è in corso la verificazione sulla pericolosità delle emissioni dell’impianto per la salute ambiente e traffico aereo disposta dal Cga. La prossima udienza al Consiglio di giustizia amministrativa è fissata per il 3 febbraio”.

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25 Gennaio 2016, 10:34

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