14 Novembre 2012, 15:39
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PALERMO- Renato Guttuso, Michele Cordaro, Biagio Pace, Saro Franco, sono soltanto alcuni dei nomi di artisti e intellettuali ai quali l’assessorato dei Beni culturali ha deciso di intitolare, nei giorni scorsi, i musei regionali delle città dove sono nati e ai quali è legata la loro attività. Al pittore bagherese Renato Guttuso è stato intitolato il museo regionale d’arte moderna e contemporanea “Riso” di Palermo; il museo interdisciplinare regionale di Caltanissetta é intitolato a Michele Cordaro, storico e critico d’arte nisseno che fu, tra l’altro, direttore dell’Istituto nazionale per la grafica e direttore dell’Istituto centrale per la conservazione e il restauro; al docente di archeologia di Comiso Biagio Pace (1889-1955), che fu anche presidente della Commissione legislativa per l’Educazione nazionale della Camera, accademico dei Lincei e accademico d’Italia, è stato intitolato il museo interdisciplinare di Ragusa. A Pace si devono i ritrovamenti archeologici a Camarina e a Mozia, vicino a Marsala; fu autore di studi sulla Sicilia bizantina e ottenne nel 1943 il premio dell’Accademia d’Italia per le scienze morali e storiche. Pace fu direttore della missione archeologica nel Sahara che portò alla luce la civiltà dei Garamanti. Il museo regionale di Adrano è stato intitolato al professore e cultore di archeologia Saro Franco (1924-2005); il museo archeologico regionale di Camarina ha adesso la denominazione “Antonino Di Vita” (1926-2011), l’archeologo e accademico dei Lincei che, nel 1958, ha avviato – dopo quelle di Paolo Orsi all’inizio del secolo scorso – le campagne di scavi che hanno portato alla scoperta della città di Kamarina; al ceramista e archeologo di Caltagirone Antonino Ragone (1916-2011), al quale si deve la celebre scalinata monumentale di Santa Maria del Monte a Caltagirone, è stato intitolato il museo regionale della Ceramica. Nelle intitolazioni sono state ricordate anche le vittime di due disastri in nelle miniere siciliane: il museo regionale delle miniere di zolfo di Agrigento con sede nelle miniere Ciavolotta e Cozzo Disi è stato ribattezzato “4 luglio 1916”, in memoria degli 89 minatori che quel giorno persero la vita per il crollo di alcune gallerie e le emissioni di idrogeno solforato; per ricordare i 65 operai morti nella miniera di Gessolungo a Caltanissetta per l’esplosione dovuta a una fuga di gas grisou, il museo regionale delle miniere di Caltanissetta è stato titolato “12 novembre 1881”. Quel giorno, morirono anche 19 bambini, nove dei quali rimasero senza nome. Il loro cimitero, detto “dei carusi” è visitabile vicino alla miniera.
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14 Novembre 2012, 15:39