10 Dicembre 2013, 11:09
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PALERMO – Il 59 per cento delle famiglie siciliane non rinuncerà ai tipici regali natalizi, ma spenderà meno del 2012. È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche, sugli acquisti e le intenzioni di spesa per le prossime festività natalizie. Allo stesso tempo, il 40,5 per cento è intenzionato a mantenere invariato il proprio budget. Colpisce la contenuta quota di consumatori che incrementerà i propri standard di spesa, pari allo 0,5 per cento.
La media di spesa nell’Isola per il 2013 sarà di 160 euro a famiglia, mantenendosi inferiore a quella nazionale (pari a 200 euro) anche per quest’anno. Scendendo nel dettaglio, la Sicilia fa segnare il record nazionale di coloro che rispondono che il proprio budget di spesa non supererà i 100 euro (il 40 per cento, contro una media nazionale del 31,5%); per oltre cinque siciliani su dieci la quota sale tra i 100 ed i 300 euro, mentre soltanto il 2,5% è intenzionato a spendere oltre 300 euro per i regali natalizi.
Nonostante il periodo si crisi, la stragrande maggioranza dei siciliani (quasi il 95%) non rinuncerà al rito dei regali di Natale, i cui destinatari saranno principalmente i familiari più stretti (il 62,4 per cento); seguono gli altri parenti in generale (53,7%), le persone con le quali si intrattengono rapporti di lavoro (37,1%) e gli amici (36,5 per cento). La percentuale di coloro che hanno dichiarato che effettueranno acquisti per i regali ‘per sé’ è risultata pari al 35,4%. Per quanto riguarda cosa i siciliani compreranno, caleranno le spese per abbigliamento, calzature, viaggi ed elettrodomestici, mentre non tramontano i grandi classici come libri, vino e prodotti per la cura della persona; in aumento, anche se non a livelli tali da far da traino per l’economia, i giochi (soprattutto elettronici) e l’elettronica in generale, con smartphone, tablets e cellulari in testa. Tengono, anche se a fatica, i generi alimentari.
“Ci augureremmo che fosse ‘un brutto Natale’ come l’anno scorso, ma si prospettano purtroppo guai ben peggiori”, scherza amaramente Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia. “Per colpa dei timori per la protesta dei ‘Forconi’ e della coincidenza con la domenica, l’Immacolata, data tradizionale di inizio del periodo natalizio, non è andata bene per i negozianti. Aggiungendo la crisi che colpisce le famiglie e la tragica situazione degli imprenditori, sperare in un grande Natale o anche in una leggera ripresa sul 2012 è pura fantasia”.
Federconsumatori, per bocca del proprio presidente regionale Lillo Vizzini, preferisce addirittura non commentare i dati di Confcommercio, annunciando per venerdì prossimo la presentazione di una propria indagine con dati differenti e ben peggiori di quelli divulgati dalla federazione dei commercianti.
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10 Dicembre 2013, 11:09