05 Marzo 2021, 17:58
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PALERMO – La notizia del pentimento di Gaetano Fontana, boss dell’Acquasanta, viene fuori all’indomani dall’avviso di conclusione delle indagini che la Procura di Palermo ha notificato a 84 indagati. Ed è in questo contesto che potrebbe dare prova della sua credibilità che ancora deve essere vagliata dai pubblici ministeri. Siamo alle battute iniziali di un lungo percorso.
È un maxi processo quello che sta per nascere dal blitz del maggio scorso del Nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo. Un’operazione che resterà nella storia giudiziaria del Paese anche perché fu la prima in cui si dovettero rispettare le normative anti Covid.
In carcere per mafia finirono i fratelli Gaetano, Giovanni, Angelo Fontana (tutti e tre avevano un ruolo direttivo nella famiglia mafiosa che fa parte del mandamento dell’Acquasant). Il ruolo direttivo viene contestato anche a Michele e Giovanni Ferrante.
Indagata pure la madre dei Fontana, Angela Teresi, sempre per mafia: avrebbe gestito la cassa del mandamento. Indagata anche per la compagna di Gaetano Fontana, Michela Radogna per favoreggiamento reale: averebbe gestito i passaggi di denaro e messo a disposizione per gli incontri i locali della gioielleria di Milano.
Mafia, estorsioni, intestazione di agenzie di scommesse sportive e corse dei cavalli truccati in giro per l’Italia: l’inchiesta appena chiusa dal procuratore aggiunto Salvo De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Maria Rosaria Perricone e Dario Scaletta è un grande contenitore di ipotesi di reato.
Gli animali sarebbero stati dopati per vincere le gare o i fantini avversari convinti con le minacce a frenare la corsa dei cavalli in maniera che gli uomini dei Fontana andassero all’incasso delle vincite.
Gli spalloni avrebbero trasportato i soldi in contanti da Palermo a Milano dove sarebbero stati investiti in diverse attività commerciali, tra cui la gioielleria “Luxury Hours” sequestrata nei mesi scorsi nel quadrilatero della moda milanese.
Nel blitz finirono sotto sequestro beni per circa 15 milioni di euro, fra immobili e attività commerciali (bar, imprese di imballaggi e manutenzioni nautiche, ditte di distribuzione di caffè, centri di scommesse on line, negozi di frutta verdura e una fabbrica di ghiaccio). Sotto sequestro una dozzina di cavalli spediti a gareggiare negli ippodromi di Siracusa, Torino, Villanova D’Albenga (Savona), Milano e Modena.
Nell’inchiesta si torna a parlare dei Cantieri navali di Palermo, da sempre al centro degli interessi del clan. Ora le infiltrazioni sarebbero avvenute in alcune cooperative a cui veniva imposta l’assunzione di personale poi capace di orientarne le scelte generali. Infiltrazioni pure al mercato ortofrutticolo con alcuni grossisti costretti a pagare il pizzo per aiutare i detenuti o vendere la merce ai prezzi imposti dalla mafia.
Nome storico quello dei Fontana, che assieme ai Galatolo da sempre regnano in questa fetta di città. Da fondo Pipitone, fra i Cantieri navali e il mercato ortofrutticolo, negli Ottanta si muoveva il gruppo di fuoco del capo dei capi. Da fondo Pipitone partirono i killer del giudice istruttore Rocco Chinnici, del segretario del Pci Pio La Torre, del prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, del commissario Ninni Cassarà.
Ecco perché il pentimento di Gaetano Fontana rischia di assestare un duro colpo alla mafia palermitana. A pagarne le conseguenze potrebbero essere per primi i parenti del neo collaboratore e tutti gli altri coindagati.
Ecco l’elenco completo di chi ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio: Pietro Abbagnato, Cristian Ammirata, Lorenzo Badalamenti, Salvatore Badalamenti, Salvatore Barrale, Fabrizio Basile, Tommaso Bassi, Giulio Biondo, Antonino Bonura, Stefano Calafiore, Filippo Canfarotta, Cosimo Cangelosi, Fabio Chiarello, Andrea Giampallari, Salvatore Ciampallari, Salvatore Ciancio, Letizia Cina, Riccardo Colombo, Antonino Picelli, Giuseppe Corona, Paolo Attilio Remo Cotini, Ambrogio Leonardo Pietro Cotini, Gianpiero D’Astolfi, Danilo D’Ignoti, Tommaso Di Lorenzo, Gaetano Di Nardo, Lorenzo Di Salvo, Leonardo Distaso, Antonino Di Vincenzo, Giovanni Di Vincenzo, Charles Francesco Fabio, Laura Fabio, Francesco Ferrante, Francesco Pio Ferrante, Giovanni Ferrante, Ignazio Ferrante, Michele Ferrara, Angelo Fontana, Giovanni Fontana, Giuseppe Gambino, Nunzio Gambino, Giovanni Giannusa, Salvatore Giglio, Roberto Giuffrida, Ivan Gulotta, Roberto Gulotta, Domenico La Mattina, Filippo Lo Bianco, Giovanni Mamone, Ivan Martorana, Davide Matassa, Sergio Napolitano, Domenico onorato, Gerardo Antonio Guagliardo Orvieto, Santo Pace, Gianluca Panno, Mauro Parussati, Domenico Passarello, Emilia Passarello, Pierfulvio Pecoraro, Gaetano Pensavecchia, Luigi Pensavecchia, Raffaele Pensavecchia, Gaetano Pilo, Domenico Pitti, Giuseppe Davide Pizzo, Vittorio Stanislao Pontieri, Michela Radogna, Massimiliano Regge, Carmelo Rubino, Rosolino Ruvolo, Giuseppe Salamone, Alessio Salerno, Daniele Santoianni, Monica Schillaci, Liborio Sciacca, Giuseppe Spallina, Marco Spina, Pasquale Tantillo, Angela Teresi, Elvis Vessichelli, Domenico Zanca,
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05 Marzo 2021, 17:58