Cronaca

Il ‘No’ di Trapani al deposito di rifiuti radioattivi, sopralluogo a Fulgatore

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25 Gennaio 2021, 10:02

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TRAPANI – Non è un semplice No, quello che viene urlato dalla provincia di Trapani contro la possibilità che il territorio venga utilizzato per la costruzione di un deposito di scorie radioattive. Si tratta un ragionamento basato su dati di fatto, numeri e spiegazioni tecnico-scientifiche: per questo già sabato scorso, e poi questa mattina, si sono tenuti i primi sopralluoghi nei luoghi indicati dalla Sogin come potenziale sede del deposito: la frazione trapanese di Fulgatore e un’area nel Comune di Calatafimi-Segesta, da parte del gruppo studio Cnapi della Regione Siciliana. Ad accompagnare il funzionario regionale Giuseppe Messana c’era l’assessore del Comune di Trapani, con delega anche alla Tutela del territorio, Giuseppe Pellegrino. Si è trattato del primo sopralluogo dell’intera area di Fulgatore, Canalottelli, Fumosa. 

Le due Aree TP-11 (Trapani) e TP-9 (Calatafimi) sono collocate in coda all’elenco dei 67 siti, nella classe di idoneità C. Come prescritto dalla Guida Tecnica 29 dell’Ispra, nell’ambito dei ‘Criteri di Esclusione’ e dei ‘Criteri di Approfondimento’, nel corso delle eventuali successive fasi del processo di localizzazione dovranno essere svolte analisi tecniche di approfondimento in campo e studi di maggior dettaglio per verificare l’effettiva idoneità dell’area alla localizzazione del deposito nazionale.

Dal sopralluogo, come spiega il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, è emerso che il sito di presenta “notevoli criticità” per diversi motivi: ricade in zona sismica (Area del Belice), con depositi oloceni; a pochi chilometri sono presenti siti appartenenti alla Rete di Natura 2000, Bosco Scorace, Montagna Grande; a un chilometro circa ci sono i centri abitati di Fulgatore, Dattilo e Baglionuovo, l’autostrada A29; l’intera area ricade nella zona di produzione della DOC Erice; è presente un bacino imbrifero che fa parte del reticolo idrografico del Fiume Birgi, fiume che sfocia nel mare di Marausa a confine dei comuni di Trapani e Marsala, a poca distanza dall’area dello Stagnone e dalla Riserva delle Saline di Trapani e Paceco; l’area inoltre è attraversata dall’acquedotto principale di Siciliacque che fornisce acqua all’intero agro ericino. 

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Per dire no all’ipotesi della costruzione del deposito di scorie si sta coordinando un tavolo tecnico a cui partecipano, su invito del Comune di Trapani, gli ordini professionali dei tecnici e il geologo Enzo Liguori, docente all’Università di Palermo, per la produzione (entro i termini di 60 giorni a far data dal 5 gennaio) delle osservazioni.  

Il Comune di Trapani nella qualità di componente del gruppo di studio Cnapi della Regione Siciliana sta collaborando, fornendo tutti i contributi pervenuti da parte dell’ordine degli ingegneri e dell’associazione industriali insieme con documenti in possesso dell’Ente necessari al gruppo di studio, per la preparazione delle osservazioni da parte della Regione. 

Tranchida intende organizzare una assemblea pubblica nella frazione di Fulgatore, nei locali del centro sociale (nei limiti dei vincoli Covid) per presentare le osservazioni che saranno prodotte dal Comune e anche da altri enti pubblici e privati che vogliono contribuire a scongiurare questa scelta fatta dalla Sogin. 

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25 Gennaio 2021, 10:02

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