20 Aprile 2020, 13:46
1 min di lettura
Credo si debba partire dal presupposto che se si sta chiusi in casa difficilmente si è contagiati dal Coronavirus. Ma anche da altre malattie. E difficilmente si morirà investiti o in un incidente aereo. Quasi impossibile restare intossicati da un pranzo al ristorante, ucciso durante una rapina in banca o vittime di bullismo.
Detto ciò, credo sia indispensabile definire il concetto di salute e di vita. Credo che vivere in salute non si esaurisca nel vivere senza malattie. La malattia fa parte della vita stessa.
La salute è costituita dalla qualità della vita intesa in senso ampio. Vi è ricompresa la libertà di autodeterminazione. Libertà di godere della vita a rischio della vita stessa.
Nessuno, per esempio, penserebbe di vietare l’uso dell’auto visti i 3500 morti l’anno e i 200000 feriti, o il bagno a mare visti i 400 morti annegati nello stesso periodo. Ma tutto deve avere un equilibrio.
Le misure restrittive dettate dalla pandemia sono state rese necessarie perché il nostro sistema sanitario non avrebbe potuto garantire le opportune tutele mediche a tutti. Ma se oggi la assistenza medica può essere garantita, con i limiti scientifici della medicina e naturali delle cura e della vita, credo che continuare a non vivere per non ammalarsi sia dannoso più della malattia stessa.
Pubblicato il
20 Aprile 2020, 13:46