15 Aprile 2011, 08:28
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Trentacinque anni, strappato alla vita da un incidente stradale in sella alla sua moto nel raccordo autostradale di Trapani, a Capodanno, nella notte che secondo un popolare detto vuol dire “vita nuova” e che invece a lui la vita l’ha tolta.
A pochi mesi dalla sua morte torniamo a parlare di Davide Scarfeo, del “gigante buono” che amava i bambini e i deboli e che sognava di costruire la sua vita insieme alla sua compagna, una giovane ragazza di Capo verde. Nelle parole di chi è rimasto c’è tanto dolore, ma soprattutto tanta rabbia e voglia di non far calare il sipario su una morte ingiusta.
È proprio questo lo scopo dell’associazione in memoria di Davide, fondata dal fratello Michele, che tiene a precisare che “lo scopo non è fare prevenzione, ma cambiare nel vero senso della parola le cose, portare avanti una battaglia per istituire una legge che punisca questo tipo di omicidio”, differenziandolo dal punto di vista della pena dall’omicidio colposo con dolo eventuale, unica arma con cui oggi vengono puniti i pirati della strada.
Questo “urlo” – così lo definisce Michele – si è trasformato in immagine nei cartelloni pubblicitari e nei manifesti che mirano a far conoscere l’associazione, si traduce in parole che sono state accolte da oltre 486 contatti di persone che hanno vissuto un’esperienza analoga e che si sono uniti a Michele e alla madre Marina che come ci racconta il fratello “vuole giustizia a tutti i costi”, accomunati da quella stessa sete di giustizia e da quel dolore che “è impensabile quantificare in termini di risarcimento in denaro”, spiega Michele.
L’associazione non si ferma ai cartelloni e alla pubblicità, Michele ci racconta della prossima apertura di un ufficio nei pressi di via Libertà, e di risposte che arrivano anche dai piani più alti, un nome fra tutti, quello del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. vicino a alla famiglia Scarfeo tanto che a maggio l’associazione verrà ospitata proprio a Firenze.
La vita va avanti per chi è rimasto. Michele e Marina continuano la loro battaglia per Davide e per tutte le altre vittime, mentre Hetsa, compagna di Davide cerca di dare il suo contributo da lontano, dalla sua Capo verde dove avrebbe dovuto vivere il sogno di un amore ormai perduto.
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15 Aprile 2011, 08:28