“Abbiamo portato Catania| tra le migliori 600 del mondo”

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18 Novembre 2012, 11:51

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Antonino Recca

CATANIA – Pochi mesi e l’Università avrà una nuova guida. Le elezioni saranno a febbraio, con un certo anticipo rispetto alla scadenza naturale del secondo mandato di Antonino Recca, che terminerà a fine ottobre. Per 8 mesi l’anno prossimo, quindi, ci potrebbe essere una sorta di doppia carica: con il rettore uscente e quello appena eletto investiti dello stesso ruolo. I due dovranno collaborare nella gestione amministrativa dell’ateneo. L’uso del condizionale è dovuto al fatto che Antonino Recca potrebbe dimettersi prima della scadenza del mandato per concorrere alle prossime elezioni politiche. Lo stesso ha dichiarato a LiveSiciliaCatania che se i dirigenti dell’Udc glielo chiederanno è pronto a valutare una sua candidatura. (LEGGI QUI).

Nessuna preoccupazione da parte di Recca sul doppio incarico: “Io e il nuovo rettore collaboreremo. A chi mi chiede cosa succederà se la penseremo diversamente rispondo che terremo conto delle idee differenti e sceglieremo attraverso il dialogo ed il confronto.”

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E’ tempo di bilanci per Antonino Recca. Uno sguardo al passato, ai programmi, alle speranze, ai progetti, al giorno in cui ha scelto di buttarsi in questa sfida e l’ha portata avanti per ben due mandati. “Tra i miei obiettivi – afferma il rettore in una intervista fiume a LiveSiciliaCatania – c’era quello di portare Catania all’interno delle più importanti classifiche sulle Università d’Italia e del mondo. Grazie all’aiuto dei miei collaboratori ma anche al contributo di chi ci ha criticato perché ci ha stimolato a fare sempre meglio, siamo riusciti a raggiungere grandi risultati. In questo momento l’Università di Catania è ai primi posti per quanto riguarda gli atenei del Centro Sud, e siamo entrati, per la prima volta quest’anno, nella classifica internazionale Qs (Qs University ranking) per le migliori seicento università del mondo”.  Parlando sempre di traguardi raggiunti Recca evidenzia:  “Abbiamo portato la trasparenza in tutte le azioni degli organi di governo dell’ateneo dalle mozioni del senato accademico ad ogni tipo di delibera del consiglio d’amministrazione. Una trasparenza comunicativa che ha portato, ma ne eravamo consapevoli, anche alle critiche più aspre, molte provenienti anche dalla stampa”. E su questo punto fa una tiratina d’orecchie ai giornalisti: “Alcuni scandali pubblicati sono stati inventati, e noi non possiamo permettere che vengano date notizie false. Comunque a noi piace il confronto, il dialogo, siamo capaci e lo abbiamo sempre dimostrato di saperci mettere in discussione, e questo è positivo”.

L’attenzione, poi, si sposta sul tema caldo di queste ultime settimane. Le linee guida sui procedimenti disciplinari che impongono il massimo riserbo della notizia tra i colleghi e, soprattutto, impongono di non diramare l’informazione agli organi di stampa. Recca invita a riflettere: “Quando io sono il destinatario di un provvedimento disciplinare e per questo faccio partire una mail per informare gli altri dipartimenti, o faccio un comunicato dove denuncio il fatto agli organi di stampa, tutto questo – spiega – scatena un conflitto di interessi con il Collegio di disciplina. I componenti quando c’è un procedimento aperto devono essere lasciati sereni e il coinvolgimento della stampa potrebbe influenzare in maniera oggettiva la loro decisione”. “Io penso – confida Recca – che le linee guida siano state solo un motivo di dibattito a livello mediatico soprattutto per il clima di campagna elettorale per il rettorato”.

La conclusione è dedicata ad un doppio appello: il primo ai candidati rettore, il secondo agli studenti dell’Università di Catania. “Abbandonate le polemiche – incita Recca i candidati – e concentrate sui programmi, su come volete costruire il nuovo ateneo. Come vogliono agire in merito ad esempio al numero programmato, quale spazio politico vogliono far occupare a Catania rispetto agli altri atenei del Centro sud sui temi della didattica, della ricerca e della formazione. Quale è la linea che vogliono adottare il merito al dialogo con il territorio, all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, sulle collaborazioni istituzionali. Su questi punti io invito i candidati a pronunciarsi ed io sono qui pronto a dare una mano”. Agli universitari un messaggio diretto: “Noi puntiamo ad un ateneo in cui lo studente sia seguito sempre meglio. Gli studenti devono stare tranquilli perché a Catania hanno un rettore e dei presidenti di dipartimento che hanno a cuore i loro problemi. Il nostro obiettivo deve essere, oltre a garantire un buon (se non eccellente) livello di preparazione, quello di fare laureare i nostri studenti nei tempi più brevi possibili, e per perseguire questo traguardo – promette Recca –  faremo di tutto”.

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18 Novembre 2012, 11:51

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