23 Maggio 2010, 00:51
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L’albero Falcone è rinato. Un’esplosione di colori sul tronco possente. L’avevano spogliato, mostrando una corteccia quasi sconosciuta. Oggi, dopo meno di un mese, il simbolo dell’antimafia palermitana ha recuperato tutto il suo fascino. Tra bandiere, disegni, fotografie e medaglie questo “amico” dei siciliani si presenta forte, come un padre che veglia sui propri figli. Perché è esattamente questa la sensazione. E’ enorme, con quella sua chioma fluente, forse affaticato da smog e vento, leggermente chinato in avanti proprio come se volesse proteggerci tutti. Osserva, dall’alto dei suoi rami, una strada sempre trafficata, macchine e motorini che sputano fumo incuranti della sua presenza. Ma lui sta lì, sa di non essere solo. E lo dimostrano i tanti messaggi di una Sicilia onesta, un’isola spesso umiliata ma che ha risposto subito al gesto di una donna forse malata.
Decine i pensieri scritti su post-it sbiaditi, s’intravvede solo il colore dell’inchiostro. Rosso. Come il sangue, ma anche come il sole all’alba. Resiste il colore, e resiste ancora il coraggio di tanti cittadini uniti nella lotta alla mafia. “Nessuno può rubare il nostro sogno di riassaporare la libertà”. Ormai ingiallito dal tempo il foglio plastificato giace sulle radici dell’albero. Parole nate da sogni infranti, famiglie distrutte, vite spezzate. Pensieri maturati nelle coscienze di uomini leali, pronti a difendere una terra massacrata dall’ignoranza e dalla cattiveria. E un albero sembra essere l’appiglio per continuare a farsi sentire. Un albero vivo, quasi umano, confidente di adulti e piccini. “Caro Falcone, io sono un bambino contro la mafia. Non so perché queste persone fanno tutte queste cose brutte”. Colpiscono la calligrafia inconfondibile di una mano ancora inesperta, l’ingenuità di una mente pulita, la sensibilità di chi non conosce ma avverte.
E ancora, centinaia di bigliettini colorati, un cagnolino di peluche dagli occhi vispi, magliette, cappellini e lenzuoli bianchi con una frase comune: “Le vostre idee cammineranno sulle nostre gambe”. In alto, una foto in bianco e nero domina su tutto il resto. Falcone e Borsellino, seduti l’uno accanto all’altro, sorridono. Forse guardano quella garitta ormai vuota, circondata da piante, dove qualcuno ha appeso un grande manifesto. Sotto i loro volti la scritta “Eroi per sempre”.
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23 Maggio 2010, 00:51