Il nuovo piano nazionale vaccini: stop agli avvocati, sì ai fragili

Il nuovo piano nazionale vaccini: stop agli avvocati ed è protesta

Ecco come cambiano le priorità. Si va per età e per fragilità. La Sicilia si adegua. Da subito.
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4 min di lettura

PALERMO– Da lunedì gli avvocati siciliani, anche quelli prenotati per il vaccino AstraZeneca in Sicilia, dovranno rimandare l’appuntamento con la prima dose. Il vaccino, in questa fase, non sarà più somministrato. Il piano nazionale prevede, in contemporanea, che siano aperte le liste in base all’età, con una corsia preferenziale per i più fragili. Questo è quanto apprende LiveSicilia.it. Ed è verosimilmente il criterio dell’età che farà premio sulle categorie. Fonti dagli hub vaccinali lo confermano e c’è una comunicazione dell’assessorato, in tal senso, che gira nelle chat in cui l’assessore Razza annuncia il cambio di programma. Aspettiamo una successiva nota ufficiale per maggiori delucidazioni.

La protesta: “Salvate le prenotazioni”

L’avvocato Antonello Armetta, segretario del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo, ha scritto su facebook: “Senza alcuna comunicazione ufficiale, gira nota con cui il governo nazionale cambia le priorità del piano di vaccinazione, facendo apparentemente saltare tutte le prenotazioni del comparto giustizia da lunedì. Prenotazioni assolutamente legittime e formulate sulla base di indicazioni del governo regionale. Prenotazioni relative al solo vaccino AstraZeneca, non somministrabile alle categorie a rischio ed ai soggetti fragili. Un paese che nega se stesso, e che nega la legittima aspettativa quesita di chi ha diritto al vaccino. Mi dispiace, ma non possiamo accettarlo. È una cosa gravissima, il governo deve immediatamente fare salve le prenotazioni già effettuate”.

“Dopo mesi di lavoro, di organizzazione, di prenotazioni, apprendiamo informalmente stamattina che il governo avrebbe deciso di interrompere – a partire da lunedì – la campagna vaccinale per gli operatori del comparto giustizia e degli avvocati! Noi non abbiamo chiesto di essere privilegiati rispetto ad altri, abbiamo soltanto segnalato che, in quanto categoria essenziale (insieme ai commessi dei supermercati, impiegati delle farmacie, e tanti altri), abbiamo sempre lavorato, nelle aule dei tribunali, nei nostri studi, negli uffici pubblici, ricevendo ogni giorno persone senza tirarci indietro”, così l’avvocato Massimo Motisi, sempre su Facebook. Le proteste dei legali si stanno moltiplicando sui social. Concetti successivamente ribaditi dal presidente dell’Ordine, l’avvocato Giovanni Immordino, in una nostra intervista.

“La giustizia martoriata”

“Apprendiamo con rammarico che l’assessore alla sanità in ossequio al
Piano nazionale vaccin
i ha dovuto stoppare la somministrazione dei vaccini agli avvocati. In realtà, però, il problema è diverso e più ampio per 2 ordini di motivi: Il primo luogo non è corretto parlare di somministrazione dei vaccini agli avvocati in se ,atteso che gli avvocati sono stati chiamati a vaccinarsi soltanto perché facenti parte del così detto ‘comparto giustizia ‘, quindi gli avvocati sono stati chiamati a vaccinarsi in uno ai magistrati ai cancellieri ed agli operatori amministrativi dei tribunali (ed uso il termine ‘chiamati’ perché gli avvocati non hanno né richiesto ne preteso alcunché e men che mai privilegi vaccinali) In secondo luogo la problematica in questione investe un tema più ampio e complesso è cioè se è opportuno che taluni servizi, definiti essenziali , debbano continuare con solerzia ad ‘assicurare’ la loro funzione alla collettività oppure possano soffrire di un qualche rallentamento, una qualche battuta di arresto, una qualche limitazione operativa. Ebbene francamente pensiamo che la martoriata Giustizia non possa più subire umiliazioni perché le sue umiliazioni sono le umiliazioni di quei cittadini che sperano di potere con celerità ed immediatezza vedere affermati e tutelati i propri diritti e che invece aspettano per anni provvedimenti e sentenze E questo vale si badi bene tanto per le povere vittime dei reati che per gli imputati, per i titolari di diritti calpestati e per i creditori sull’orlo del fallimento, per tutti coloro i quali, insomma, confidano nella Giustizia dello stato per il … riscatto… della loro vita. Ci ripensino i nostri governanti e non infieriscano un ulteriore colpo alla già agonizzante giustizia anche perché lo stato con la sua imponente organizzazione ben potrà, con analoga energia, tutelare i più fragili ed i più bisognosi senza per questo abdicare al suo ruolo di garante dei diritti dei cittadini , ruolo che svolge attraverso quel servizio essenziale chiamato Giustizia”. Così scrive in una nota il presidente dell’Unione ordini forensi siciliani, l’avvocato Giuseppe Di Stefano.

“In Sicilia procediamo spediti”

“Il quadro unitario disegnato dal nuovo piano vaccini voluto dal presidente Draghi ci convince molto – aveva detto il presidente Musumeci, prima della svolta -. E certamente darà un impulso anche l’autorizzazione imminente al quarto vaccino, quello monodose. La Sicilia si adegua congiuntamente e, pertanto, completate le prenotazioni già attive sui servizi essenziali, si procederà seguendo il criterio anagrafico e di fragilità. Restano ancora alcune questioni irrisolte, come l’utilizzo dei soli vaccini Pfizer e Moderna (allo stato) per le persone con fragilità, vaccini che sono diretti anche ai più anziani. Ma in Sicilia procediamo spediti e voglio mandare un messaggio di fiducia verso la scienza e di impulso alla campagna vaccinale”.


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