08 Settembre 2024, 06:00
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PALERMO – “lo sa a quanto ammontano le contravvenzioni che abbiamo fatto nei primi sei mesi dell’anno? A cinquantasei milioni di euro. Sono troppi. Così è svilente”, spiega Angelo Colucciello.
Il comandante della polizia municipale di Palermo scuote la testa. Non ha alcuna intenzione di mollare di fronte all’indisciplina dei palermitani, né di sottrarsi all’osservazione che non può sempre e solo essere colpa degli altri.
Palermo è una città con un’emergenza sicurezza?
“Su questo mi sento di concordare con quando dicono spesso il sindaco Lagalla e il prefetto, sua eccellenza Mariani: Palermo vive le stesse criticità e le stesse emergenze sociali delle altre grandi realtà metropolitane d’Italia”.
Palermo ha una caratteristica. Sembra che nulla cambi. E se qualcosa cambia, l’effetto positivo svanisce in fretta. Si interviene per fare sloggiare un abusivo e all’indomani è di nuovo al suo posto. Dagli ambulanti di corso Olivuzza ai parcheggiatori del Foro Italico. Perché? Controlli poco incisivi o dobbiamo rassegnarci?
“Penso che carabinieri e polizia svolgono un lavoro encomiabile, ci sono sempre. E c’è anche la polizia municipale. Perché sembra che non cambi nulla? Perché Palermo rispetto ad altre grandi città è un po’ più povera, con questioni sociali che risalgono nel tempo e abitudini definiamole poco urbane. Una prima volta dico ad un ambulante ‘qui non ci puoi stare’, la seconda e la terza gli sequestro la merce e la struttura di vendita, e la quarta volta lo ritrovo ancora lì. Perché lo fa? Non ha altro da fare? Non lo so. Perché è abituato a fare solo quello? Forse. Perché pensa che tanto le sanzioni non si pagano? Anche. Le sanzioni a Palermo però cominciano ad essere pagate”.
Questo riguarda gli abusivi. Ma anche chi è in regola contribuisce al caos. Penso ad esempio alla situazione di via Maqueda.
“Le cito un esempio. La sera del 15 luglio doveva passare in processione l’urna di Santa Rosalia dalla Cattedrale fino a piazza Marina per poi risalire. Abbiamo, lo dico tra virgolette, bonificato il percorso per consentire all’urna di passare. Finita la celebrazione la processione doveva attraversare via Maqueda in un piccolo tratto di cento metri, normalmente pieno di dehors, tavoli e sedie. Quel tratto era stato interdetto solo per quelle ore e solo per quel giorno. Riparte la processione per tornare verso la cattedrale ed era già tutto pieno di tavoli e sedie”.
Come risponde la polizia municipale? Attende, tollera?
“No, non attendo e non tollero. Mai come quest’anno c’è stata una pioggia di multe. A Palermo bisogna capire che le regole non bisogna solo farle ma anche rispettarle. Sembrano restrizioni inflitte a tizio e caio, ma nel tempo portano benefici”.
Non si può che concordare, però è un dato di fatto che il metodo finora usato non è bastato a cambiare le cose.
“Il dato di fatto è che per governare i Quattro Canti ho dovuto mettere un presidio fisso perché appena la polizia municipale girava l’angolo immediatamente si piazzava un abusivo che immediatamente veniva segnalato alla municipale che era andata via cinque minuti prima”.
Servirebbero postazioni fisse in chissà quanti punti della città. Immagino che non ci siano le risorse per farlo.
“No, purtroppo no. Adesso assumeremo altro cento vigili. I 56 milioni di contravvenzioni sono un dato troppo alto per una città con 670 mila residenti. Questo accade perché il palermitano è indisciplinato. Una fetta importante di queste contravvenzioni sono di piccolo taglio ma che provocano disagi notevoli alla circolazione: auto in seconda fila, semaforo rosso e non le dico quanta gente cammina ancora senza assicurazione. Non sanno che abbiamo strumenti elettronici che basta incrociare una macchina per rilevarlo? È… “.
“Svilente?
“Già. Vorrei evitare di doverlo insegnare a suon di verbali. Cerco di supplire con la presenza fisica, ma spesso per tenere a bada un’area sono costretto a vigilare meno su un’altra perché non ho le risorse per farlo”.
Quante unità ha a disposizione?
“Circa 840 vigili (a fronte del 1600 previsti dalla pianta organica ndr). Voi direte chissà quante cose può fare? Sì se fossero tutti preposti al controllo della strada. Ed invece rientrano tra i soggetti che in maniera importante partecipano al piano di riequilibrio del Comune di Palermo. Un risultato che deve essere portato a termine e che ci coinvolge tutti. Il personale della polizia municipale deve seguire ogni singolo procedimento amministrativo, e poi ci sono i settori dell’edilizia, dei mercati, della movida… . C’è tanto lavoro”.
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08 Settembre 2024, 06:00
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