17 Maggio 2009, 17:15
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Il sogno continua, senza champagne, ma comunque con un vinello… frizzante. I rosanero di Ballardini piegano 2-0 la Lazio, scesa in campo con parecchie riserve e qualche Primavera dopo la conquista della Coppa Italia. Nella corsa ad eliminazione verso l’Europa League il Palermo tiene il passo della Roma e dell’Udinese, vincenti negli anticipi del sabato. Si stacca il Cagliari, sconfitto dalla Reggina. Negli ultimi centottanta minuti Liverani (che si è infortunato) e compagni possono ancora conquistare la partecipazione alla seconda manifestazione continentale.
La bella sorpresa, a inizio partita, la regalano i calciatori di casa, che si schierano con in braccio o per mano i figlioletti. La seconda bella sorpresa è la presenza in campo di Miccoli, in dubbio fino all’ultimo. Proprio l’attaccante pugliese è stato tra i migliori in campo e – c’è da scommettere – sarà decisivo in questo rush finale di stagione. Steso da Kolarov nell’area laziale, è lo stesso numero 10 a firmare, su rigore al 6’, l’1-0 per il Palermo, spiazzando Carrizo. Per Miccoli si tratta del centesimo gol fra i professionisti, in Italia, una gioia da festeggiare con un’esultanza tutta particolare: rivolto alla curva sud il talento salentino ha indossato una maschera del lottatore di wrestling Rey Mysterio, una delle tante che compongono la sua collezione di appassionato. Proprio Miccoli, nelle prime interviste del dopo-partita, ha assicurato impegno fino alla fine per la conquista del traguardo europeo. Sul campo è stato di parola, reattivo, veloce, fantasioso, ma al tempo stesso concreto. Non tutto il Palermo è stato all’altezza del suo uomo migliore. La manovra della formazione di Ballardini nel primo tempo è stata piuttosto macchinosa, ordinata sì e contraddistinta da zero rischi in fase difensiva, però un po’ sconclusionata nella fase propositiva, nulla a che vedere, insomma, con la prova di quindici giorni fa, con tanto di goleada al Cagliari. Probabilmente il caldo ha giocato uno scherzetto a entrambe le squadre, ma ciò che i trentamila del Barbera (ancora successo per la promozione dei biglietti di curva a 5 euro) volevano vedere è… arrivato. E ciò basta a far festa.
La svolta è arrivata in fretta: in cinque minuti un intervento di Kolarov su Miccoli costa l’ammonizione al biancoceleste e un rigore contro per gli uomini di Rossi. Il vantaggio firmato da Miccoli permette alla formazione di casa di giocare in scioltezza, ma senza particolari picchi. Gli ospiti ci provano timidamente, ma Amelia fa sempre buona guardia. E Miccoli poco prima del quarto d’ora crea ancora il panico fra gli avversari, con una punizione che finisce sull’esterno della rete. Prima dell’intervallo Cassani al volo (sugli sviluppi di un corner di Miccoli) e un tocco poco convinto di Diakité nell’area rosanero sono gli unici brividi. Liverani subito dopo la mezzora è costretto ad abbandonare il campo – sostituito da Liverani – per una sospetta distorsione del ginocchio.
Nel secondo tempo è ancora Miccoli a partire forte: prima un tacco smarcante per Balzaretti, poi un rasoterra che finisce poco lontano dal palo. Al quarto d’ora della ripresa Cavani segna il 2-0, ma quando la terna ha già segnalato il fuorigioco sul lancio di Simplicio. Lo stesso uruguayano, poco dopo, non aggancia a pochi passi dalla porta un suggerimento di Bovo, non esattamente calibrato, ma comunque da appoggiare solo in porta. L’ingresso di Zarate è il solo sussulto che regala la Lazio nella seconda frazione di gioco. L’argentino – un po’m nervoso si becca qua e là con chiunque, specie con Nocerino – alla prima occasione si catapulta in area, scavalca Amelia e il portiere si salva solo con la collaborazione del palo, fermando sulla linea il possibile pareggio degli ospiti. Passata la paura il Palermo non rischia quasi più nulla. Ballardini irrobustisce il centrocampo con Guana (facendo uscire Miccoli). Una punizione di Simplicio è l’occasione per il 2-0, che Migliaccio non manca: il centrocampista napoletano realizza di testa il terzo gol personale e il secondo di giornata per Carrizo. Una domenica speciale, insomma, offuscata un po’ dall’infortunio del capitano e dall’ammonizione di Kjær, che salterà per squalifica la penultima giornata di campionato.
Adesso per la volata del Palermo è indispensabile una vittoria esterna sul campo dell’Atalanta, che oggi ha dato filo da torcere alla Juventus. Bisogna superare la Roma (domenica in casa del Milan) e tenere a distanza di sicurezza l’Udinese (domenica ospite della Sampdoria). La squadra rosanero ha dimostrato di valere il sesto posto. Servono altre due partite perfette.
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17 Maggio 2009, 17:15