05 Aprile 2009, 16:57
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Undicesima vittoria casalinga, la quattordicesima del campionato rosanero. Palermo-Torino non rimarrà di certo tra le partite memorabili degli annali del calcio italiano, ma consente alla squadra di Ballardini di rimanere ancorata alle speranze europee. In una solare domenica delle Palme i rosanero salgono a quota 45 in classifica mantenendo invariata la distanza dalle concorrenti per un posto in zona Uefa grazie a una prodezza di Cavani che al sesto minuto della ripresa ha acceso la luce nella noiosa gara contro i granata.
Camolese ha disegnato il suo Torino con un 3-5-2 pronto a trasformarsi in 5-3-2 in fase di non possesso. Franceschini, Natali e Rivalta hanno guidato le operazioni in difesa, mentre Abate e Rubin hanno fatto da pendolo sulle corsie esterne. In mezzo al campo Corini, accolto come un re dal pubblico del “Barbera”, ha cercato di comandare le operazioni di gioco granata col consueto contributo di sapienza e dinamicità. Ballardini ha rimaneggiato i rosanero con Balzaretti esterno basso di destra al posto di Cassani, Savini sulla corsia opposta e la coppia centrale Carrozzieri-Kjaer a completare il pacchetto arretrato. A centrocampo Migliaccio e Nocerino hanno avuto il compito di assistere il regista Liverani, libero di inventare per il trio Simplicio-Cavani-Miccoli.
Non è stata, come dicevamo, una gara esaltante dal punto di vista del ritmo. Nonostante la supremazia territoriale dei rosanero i pericoli alla porta difesa da Sereni si sono contati sulle dita di una mano per tutta la prima mezz’ora. L’iniziativa degli uomini di Ballardini si è infranta sul muro granata eretto da Camolese, venuto a Palermo con il palese intento di uscire con un punto dalla trasferta siciliana. Ne è venuta fuori una gara soporifera che ha vissuto una piccola fiammata rosanero solo tra il 35’ e il 40’ minuto della prima frazione, dove il maggior brivido l’ha regalato Liverani con un calcio piazzato dal limite dell’area che ha costretto Sereni a un volo d’angelo per smanacciare in corner. Per il resto la noia è stata la grande protagonista del match che aveva sugli spalti come ospite d’onore Santiago Ghito Vernazza, il rosanero del secolo che prima della gara ha ricevuto dalle mani del vicepresidente del Palermo Miccichè una targa e una maglia celebrativa con il suo numero 7 sulle spalle.
Nella ripresa la svolta alla gara. Camolese tira fuori Rosina per l’ex Gasbarroni, ma la musica in campo non cambia, con il Palermo a manovrare e i piemontesi a tentare qualche timida e confusa ripartenza. Al 6’ st è Cavani ad illuminare il match con un’incornata su invito di Simplicio che non lascia scampo a Sereni e che vale l’undicesimo sigillo stagionale. Con i rosa in vantaggio Camolese cerca di rimescolare le carte e al 10’ sostituisce Corini (uscito tra gli applausi dei 18 mila del Barbera) con Ventola. Due minuti dopo è proprio l’ex atalantino ad avere sul tacco la palla del pareggio su un traversone di Abate, ma sul tocco dell’attaccante Amelia ha un grande riflesso e fa sua la sfera. Al Palermo basta gestire il possesso palla per essere al riparo da pericoli. Poi inizia la girandola di sostituzioni: prima Franceschini lascia il posto a Di Loreto, sulla sponda rosanero tocca a Levan sostituire Cavani. L’unico brivido prima del rompete le righe arriva a due minuti dal termine con un calcio piazzato di Dzemaili che si infrange sul palo alla destra di Amelia. Poi, il nulla fino al triplice fischio che consegna alla serie A un Palermo poco spumeggiante ma che può rispondere “presente” alla volata finale per un posto in Europa.
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05 Aprile 2009, 16:57