Il parcheggio dell’Ars |I dipendenti perdono la guerra

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29 Maggio 2015, 16:47

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PALERMO – Se ne dovranno fare una ragione. Quell’area pedonale in piazza del Parlamento proprio non è andata giù ai dipendenti dell’Assemblea regionale siciliana. Che hanno fatto ricorso al Tar contro il provvedimento. E hanno perso. Non solo. I giudici amministrativi, nella loro sentenza, hanno scritto di più, chiedendosi come mai nessuno abbia pensato prima a pedonalizzare “una delle più belle piazze della città”.

A presentare il ricorso erano stati alcuni dipendenti dell’Assemblea, due dei quali nella qualità di rappresentanti del Sada e dell’Osa, due sigle sindacali autonome. Avevano agito contro il Comune, l’Ars, la Fondazione Federico II e l’Unesco Sicilia, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza comunale che ha ordinato la istituzione di tre aree di sosta in Piazza Enrico D’Orleans ed in Piazza Indipendenza, in esecuzione dell’altra ordinanza con la quale è stata istituita l’area pedonale in Piazza del Parlamento. “Seppur il difensore di parte ricorrente ha tenuto a precisare che l’impugnazione riguarda esclusivamente la più recente ordinanza n. 130 del 5 febbraio 2015, dalla semplice lettura del ricorso emerge chiaramente che il reale obiettivo dei ricorrenti è contrastare la pedonalizzazione della piazza, avverso la quale vengono mosse la quasi totalità delle censure”, scrivono i giudici amministrativi della terza sezione del Tar Sicilia nella sentenza.

Secondo i magistrati “viene difficile ricostruire in termini di interesse legittimo, processualmente tutelabile, la posizione di soggetti che lamentano che i provvedimenti adottati dal Comune in materia di traffico renderebbero più difficile trovare posteggio nei pressi del loro luogo di lavoro”.

I giudici parlando di “manifesta infondatezza” del ricorso, definendo “incontestabile il potere dell’Amministrazione comunale di pedonalizzare strade o piazze della città, sulla base di valutazioni ampiamente discrezionali”. Ma la sentenza si spinge ancora oltre: “Certamente – si legge – non può ritenersi illogica od irragionevole la determinazione di inibire al traffico veicolare una delle piazze più belle della città, situata in pieno centro storico, di fronte al Palazzo Reale; semmai può non essere facilmente spiegabile coma mai un provvedimento di tal genere non sia stato adottato precedentemente”.

Da una parte del personale dell’Ars era subito partita una contestazione contro il provvedimento di pedonalizzazione, fortemente voluto dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – da tempo si è impegnato in questo senso (l’idea di eliminare il parcheggio davanti a Palazzo dei Normanni la lanciò in occasione della cerimonia del ventaglio del 2013) – e concordato con il Comune di Palermo. La pedonalizzazione della piazza antistante Palazzo dei Normanni è necessaria al riconoscimento del percorso “Arabo-Normanno” candidato a diventare patrimonio dall’Unesco. Sono stati ricavati nella zona del parlamento una cinquantina di posti riservati a personale e deputati. Per i magistrati amministrativi è “inaccettabile la tesi dei ricorrenti secondo la quale la pedonalizzazione di un’area dovrebbe necessariamente essere accompagnata da provvedimenti che garantiscano, a chi deve recarsi nella zona per motivi di lavoro, un adeguato numero di posteggi, preferibilmente riservati, al punto di contestare le determinazioni assunte in merito dal Comune resistente. Tale tesi – scrivono i giudici del Tar -, priva di alcun fondamento normativo, risulta anche avulsa da qualsiasi profilo di ragionevolezza”. Insomma, il diritto al parcheggio non esiste, neanche per i tutelati dipendenti di Palazzo dei Normanni.

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La sentenza condanna i ricorrenti, in solido, al pagamento delle spese processuali che liquida, in favore di ciascuno dei soggetti resistenti costituiti in 1.500 euro, complessivamente 4.500 euro. “È il secondo ricorso contro l’istituzione delle aree pedonali che viene respinto dal Tar – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità del Comune di Palermo, Giusto Catania – e questo dà ulteriore impulso all’Amministrazione comunale nel continuare ad investire sulla mobilità sostenibile”.

“Mi dispiace ci sia stato bisogno di una sentenza del tribunale per acclarare che la chiusura alle auto della piazza non è mai stato un provvedimento contro qualcuno, ma a favore della città. Credo che nessuno possa mettere in dubbio che l’inserimento del percorso arabo –normanno, che vede al centro la Cappella Palatina e palazzo dei Normanni, all’interno del circuito Unesco avvicini sempre di più Palermo agli standard di una città vivibile, favorendo il binomio turismo-cultura”. Lo afferma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esprimendo soddisfazione per la sentenza del Tar di Palermo che ha respinto il ricorso contro la pedonalizzazione di piazza del Parlamento.

“Mi rendo conto che la pedonalizzazione – continua – ha creato disagi ai dipendenti dell’Ars, ma è una questione che prima, o poi, si sarebbe dovuta affrontare, tanto che lo stesso Tar nella sentenza rileva che è difficilmente “spiegabile come mai un provvedimento di tal genere non sia stato adottato precedentemente”, visto che è stato inibito il “traffico veicolare in una delle piazze più belle della città, situata in pieno centro storico, di fronte al Palazzo Reale”.

“È il secondo ricorso contro l’istituzione delle aree pedonali che viene respinto dal Tar – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità del comune di Palermo, Giusto Catania – e questo dà ulteriore impulso all’Amministrazione comunale nel continuare ad investire sulla mobilità sostenibile”.

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29 Maggio 2015, 16:47

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