31 Gennaio 2021, 11:23
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PALERMO – Sarebbe stata una gravidanza regolare, in cui nulla avrebbe poturo far pensare ad un epilogo così tragico. Eppure Candida e il suo bambino appena nato non ci sono più e, adesso, la sua famiglia chiede con tutte le sue forze la verità. Cosa è successo alla donna di 39 anni deceduta dopo un parto cesareo d’urgenza eseguito alla clinica ‘Candela’ di Palermo? Il caso si è verificato nelle scorse ore nella struttura che si trova nel centro città: Candida Giammona, 39enne palermitana alla sua seconda gravidanza, aveva terminato senza alcuna particolare difficoltà i nove mesi ed era stata indotta al parto, dopo essere stata seguita dai medici della casa di cura.
“Tutto era programmato – spiega il direttore sanitario, la dottoressa Linda Pasta – ma si è purtroppo trattato di un evento imprevidebile che ha sconvolto drammaticamente anche noi”. In sala operatoria, infatti, qualcosa è andato storto, al punto da rendere necessario il trasferimento d’urgenza all’ospedale Buccheri La Ferla: “La paziente – sottolinea – non aveva alcuna patologia pregressa. La sua era una ‘presentazione clinica’ che può essere comune alle donne in gravidanza, ma che in modo estremamente raro può sfociare in una coagulazione intervascolare disseminata, ovvero la Cid”. Sarebbe stata questa la complicanza sopraggiunta durante il parto, che avrebbe poi provocato anche la nascita in sofferenza del piccolo. “Una condizione legata all’evento della gravidanza – precisa il direttore sanitario – solitamente tenuta sotto controllo, ma in questo caso davvero imprevedibile, al punto da provocare una serie di eventi drammatici in sala operatoria. Quella della paziente non era considerata una gravidanza a rischio, i nostri medici hanno tentato tutto il possibile. Siamo arrabbiati anche noi, addolorati nel profondo e ci stringiamo al dolore della famiglia. Ora non ci resta che attendere l’esito dell’autopsia per avere un quadro più chiaro”.
“La Clinica Candela, partecipando al dolore dei familiari della signora Candida Giammona per la tragedia che stanno vivendo – si legge in una nota dell’avvocato Massimo Cocilovo, consigliere d’amministrazione della casa di cura palermitana – rileva che da parte del proprio personale sanitario è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita della paziente e del neonato, i cui decessi si ritiene siano stati determinati da un evento imprevisto ed imprevedibile e si affida, con piena fiducia, alle verifiche che la magistratura riterrà di effettuare”.
Il piccolo è stato trasferito al Civico, la donna è morta dopo essere giunta con un’ambulanza al Buccheri, gettando nello sconforto più profondo la sua famiglia, che aspettava soltanto di gioiere per la nascita del bambino. Sulla vicenda, denunciata dai familiari alla polizia che ha sequestrato tutta la documentazione relativa al ricovero della 39enne, la procura ha aperto un’inchiesta. Un dolore che in queste ore viene manifestato in ogni modo sui social: in tanti conoscevano Candida, sposata e già mamma di una bimba di due anni. Amava il mondo delle moto, le passeggiate all’aria aperta sulle due ruote, le gite fuori porta. E per questo anche i motoclub palermitani hanno dedicato messaggi di cordoglio a lei e al marito. “Il Motoclub i Pellegrini si stringe alla famiglia di Candida Giammona per la triste scomparsa”, si legge su Facebook.
“Ho appena appreso la terribile notizia. La tua vita e quella di tuo figlio spezzata in un momento che doveva essere pieno di gioia. Non ci sono parole per descrivere il dolore che sento anche dopo tutto quello che e’ successo in passato. In fin dei conti devo anche ringraziarti per la tua presenza nella mia vita. Spero che il cielo possa accogliere te e il tuo bambino permettendoti di vegliare su tua figlia e tuo marito per tutto il loro cammino. Riposa in pace”, scrive Vito Tortomasi. Anche la Palermo Chapter si unisce, postando una grande foto con lo sfondo di un cuore: “Possa la strada venirti incontro. Possa il vento essere sempre alle tue spalle. Possa il sole caldo brillare sul tuo viso e la pioggia cadere dolce sui tuoi campi e finché non ci rincontreremo possa Dio tenerti nel cavo della sua mano. Un giorno ci rincontreremo”, scrivono i ‘rider’ che con lei avevano condiviso momenti indimenticabili.
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31 Gennaio 2021, 11:23