29 Giugno 2010, 11:32
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Dal governo politico, l’unico licenziato dagli elettori, ma ormai è diventato un piccolo dettaglio, si è passati a un secondo e a un terzo governo in cui sono usciti pezzi della maggioranza, UDC e PDL lealista. Ora si transita, a giorni alterni, dal governo politico, a quello tecnico, per virare su quello dei competenti e poi planare su un’ipotesi istituzionale. Prima, però, affermano gli stessi protagonisti, occorre affrontare le emergenze che attanagliano la regione. E il metodo migliore per risolverle, le emergenze, appare quello di cambiare allegramente quattro squadre di assessori quando ancora non si è consumata nemmeno metà della legislatura. Le elezioni sono viste come il peggiore dei mali. Soprattutto dal Partito Democratico. Il quale si comporta come quei fidanzati che chiedono all’amata, dopo svariate delusioni, di fare di più e meglio. Non rendendosi conto di ciò che hanno davanti. Ora siamo all’invocazione, rivolta a Lombardo, che non è più possibile galleggiare. Come se, a parte qualche riforma scritta sulla sabbia, non si fosse fatto altro dall’inizio della legislatura. Ma cosa vogliono, i democratici, il disegnino con le indicazioni didascaliche? Ogni fase ha un suo inizio e un suo compimento. Occorre comprendere quando è il momento di spegnere la luce, senza lasciare che siano gli altri a lasciarti al buio. Il Partito Democratico ha interpretato la fine della maggioranza di centrodestra alla regione, nell’unico modo realmente possibile. Adesso rischia di innamorarsi di formule e formulette che faranno perdere quel poco di buono che si è fatto in questi ultimi mesi. E’ abbastanza evidente l’impossibilità, visto l’assetto politico attuale, di applicare le riforme approvate e di farne altre. Non ci potrà né un quarto governo, né un quindo o sesto. Bisogna avviare una nuova fase. E qui il PD dovrà averne, di coraggio. Dica chiaramente quello che tutti hanno capito. Che intende fare, con il movimento autonomista e qualche residua frangia del PDL Sicilia, un patto di legislatura. Verifichi chi ci sta del vecchio centrosinistra, Italia dei Valori in testa, e sottoponga, nella prossima primavera, il tutto al corpo elettorale. Sarà più semplice spiegare una scelta di questo tipo, che ingarbugliarsi stancamente in piroette politiche e verbali sempre più insipide e incomprensibili. Se il quarto governo Lombardo serve a preparare questo scenario, ha un senso. Altrimenti non si capisce più di cosa stiamo parlando.
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29 Giugno 2010, 11:32