28 Novembre 2017, 19:28
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PALERMO – E dopo tre settimane di silenzio e spaesamento, il Pd prova a battere un colpo. In queste ore il segretario regionale Fausto Raciti convocherà per il fine settimana la direzione regionale. E sarà nel partito il primo momento di confronto dopo le elezioni, che hanno visto il centrosinistra sconfitto con la lista dem che ha limitato i danni, sostanzialmente tenendo.
La comunicazione non è ancora partita e gli esponenti del partito la attendono. La sensazione, parlando con loro, è quella di un certo disorientamento. E con la garanzia dell’anonimato, i mal di pancia per gli errori delle Regionali e per l’apparente torpore del partito vengono tutti fuori.
“Nel fine settimana faremo un’analisi del voto e capiremo in quale direzione andare”, dice il segretario Raciti. Che esclude che vi siano patti con il centrodestra sulla divisione delle cariche all’Assemblea regionale. Dell’intesa con Forza Italia su una vicepresidenza dell’Ars nessuno degli interpellati sa niente e anzi, un po’ tutti si dicono molto scettici sulla possibilità di tagliar fuori il Movimento 5 Stelle, che con i suoi 20 deputati ambisce a una delle due vicepresidenze.
E a proposito di 5 Stelle, Raciti, guardando all’analisi del voto di cui si dovrà discutere nel fine settimana, osserva: “Quando un terzo degli elettori della coalizione vota Cancelleri, certo la strada non può essere quella di convergenze con Musumeci”.
Nel partito, ci si prepara al confronto e le questioni da mettere sul tavolo non mancano. Nei territori, ad esempio, più di un big fa notare il risultato molto deludente della lista del Pd a Palermo, che è rimasta sotto al nove per cento. Il partito catanese si aspetta un riconoscimento. Che potrebbe essere un posto nell’ufficio di presidenza dell’Ars per mister 32mila preferenze Luca Sammartino. Mentre per il ruolo di capogruppo i giochi non si sono ancora aperti, visto che il gruppo non si è mai riunito. “Alcuni di noi nemmeno si conoscono”, osserva un deputato. Un nome molto quotato è quello dell’ex segretario Giuseppe Lupo. Prima però bisognerebbe incontrarsi. “Sì, prima o poi dovremo fare qualcosa”, allarga le braccia un veterano. Ma ci sono di mezzo anche gli equilibri fra correnti. “Gli orfiniani sono usciti a pezzi”, sibila un renziano, facendo riferimento alla debacle della corrente del segretario che ha eletto tra i suoi esponenti storici solo Arancio a Caltanissetta e Cracolici, col brivido, a Palermo. La segreteria regionale potrebbe finire sul banco degli imputati. Già nel partito si sono levate alcune voci, poche per la verità, che hanno chiesto le dimissioni di Raciti. Sullo sfondo c’è la partita congressuale, che è in calendario l’anno prossimo dopo le Politiche. Ma ancora i possibili candidati segretario restano tutti coperti. Prima ci sarà da tentare una complicata rimonta alle nazionali. In vista di quel passaggio il Pd potrebbe inglobare Sicilia Futura, come ha anticipato a Livesicilia Totò Cardinale. “Lo apprendo dalla stampa, preferisco non parlarne per il momento”, dice Raciti. Chissà se anche di questo si discuterà nel weekend dem.
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28 Novembre 2017, 19:28