Il Pdl ‘lealista’: “Se l’Amia fallisce | la colpa è di chi ha bocciato il bilancio”

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03 Dicembre 2009, 16:34

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“Chi ha bocciato la manovra di assestamento di bilancio si assuma la responsabilità del rischio di fallimento di Amia”. Dura, la replica del Pdl ‘lealista’ e dell’Udc alla bocciatura politica firmata in sala delle Lapidi dai consiglieri di Pd, Idv, Un’altra Storia, Mpa e Pdl Sicilia. I consiglieri di minoranza rimasti vicini a Cammarata attaccano soprattutto i miccicheiani e gli autonomisti di Lombardo: “legittima la bocciatura – ha detto Nunzio Moschetti, Pdl – da parte di quell’opposizione sancita dagli elettori. Meno accorta la mossa politica di Pdl Sicilia e Mpa”.
L’accusa mossa dai fedelissimi del primo cittadino guarda alle conseguenze della bocciatura, che blocca 110 milioni di euro, di cui 40 milioni destinati ad Amia e circa 4 milioni e mezzo destinati alla ricapitalizzazione di Gesip. I restanti fondi sarebbero stati distribuiti al sociale, ai centri per anziani, alle cure per i malati oncologici, ai teatri. Tutto fermo. Almeno fino al prossimo bilancio di previsione. Che a questo punto, per salvare la municipalizzata d’igiene ambientale, dovrebbe essere pronto entro il 15 gennaio 2010, in vista dell’udienza di Amia al tribunale fallimentare, il prossimo 21 gennaio.
“Nel bocciare la manovra di assestamento – dice Giulio Tantillo, capogruppo del Pdl – io intravedo di fondo una buonafede da parte di Davide Faraone, nuovo capo della maggioranza in consiglio comunale, e di Nadia Spallitta. Loro si sono appellati all’articolo 42 del testo unico per gli enti locali, che non è valido nella nostra regione. Se su tutto il resto si potrà rimediare, non vedo soluzioni per la ricapitalizzazione di Gesip, senza la quale potrebbero conseguire numerosi licenziamenti. Su questo, aspetto proposte da parte della nuova maggioranza”.
Non tarda a rispondere Davide Faraone, a cui viene ormai attribuita la responsabilità della guida della nuova maggioranza: “l’articolo a cui ci appelliamo è il 175 del testo unico per gli enti locali, il quale indica la possibilità, in caso di urgenza, di apportare variazioni di bilancio entro il 31 dicembre. Qui l’unica urgenza è la situazione di Gesip e su quella provvederemo”.
Ma la partita sembra che si continui a giocare sul campo minato della richiesta di dimissioni del primo cittadino. E Doriana Ribaudo, capogruppo Udc in sala delle Lapidi, attacca: “La verità è che questa opposizione vuole Cammarata a casa senza rimettersi al voto degli elettori”.
“La bocciatura della manovra di assestamento – ha aggiunto Miceli, Pdl – è una questione squisitamente politica tra Miccichè e Cammarata. Purtroppo a pagarne le conseguenze sono i cittadini”.
Già nel corso della lunga del consiglio in cui è stata bocciata la manovra di assestamento, Livesicilia aveva chiesto all’assessore al bilancio Sebastiano Bavetta e al ragioniere generale Paolo Basile quali sarebbero state le conseguenze della bocciatura. I due, massimi esperti in materia economico – finanziaria per il Comune, avevano individuato nel voto soltanto un valore politico, che non avrebbe comunque comportato “nulla di grave”, come ha dichiarato Bavetta, che ha aggiunto: “i tagli dell’assestamento potranno essere inseriti nel prossimo bilancio di previsione”. Portato a conoscenza della dichiarazione di Bavetta, Giulio Tantillo ha commentato “Bavetta ha fornito alla stampa un’informazione non esatta. A noi non risulta che sia così, ma se così fosse, ci porti le prove di quanto dichiarato”.

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03 Dicembre 2009, 16:34

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