Il pentito e l’omicidio Fragalà: |”La mafia non pagò le spese legali”

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06 Settembre 2016, 19:06

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PALERMO – Niente soldi per pagare l’avvocato a uno degli indagati per l’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà. È un’anomalia quella raccontata dal pentito del Borgo Vecchio Giuseppe Tantillo. Le spese legali sono abitualmente a carico della famiglia mafiosa. Nel caso di Salvatore Ingrassia, indagato e poi scagionato per il delitto, la regola non fu rispettata. Il perché non è spiegato nei verbali finora resi noti di Tantillo. Di certo un omicidio così eclatante fece discutere all’interno di Cosa nostra perché è negli ambienti mafiosi che, secondo gli investigatori, sarebbe maturato il delitto.

Ecco le parole del neo collaboratore: “Ingrassia ha fatto parte della famiglia di Borgo Vecchio in cui lo abbiamo sostenuto anche noi… quando noi abbiamo iniziato a gestire la famiglia del Borgo Vecchio già lui era in carcere (Ingrassia arrestato per mafia ed estorsione, fu raggiunto in cella dal nuovo ordine di carcerazione per l’omicidio del penalista, ndr). Davo i soldi alla moglie”. Quindi Tantillo puntualizza: “Però non per l’omicidio di Fragalà”.

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Delitto ancor senza risposte quello dell’avvocato barbaramente assassinato nel 2010 e di cui Tantillo dice di essere all’oscuro. Si ricava dalle successive risposte nelle quali il pentito esclude di conoscere particolari su fatti di sangue. Ipotesi credibile visto che l’impegno di Tantillo in cosa nostra sarebbe iniziato nel 2013. 

 

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06 Settembre 2016, 19:06

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