Cronaca

Il peschereccio ‘Aliseo’ è a Mazara, svanisce l’incubo Libia

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08 Maggio 2021, 08:36

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MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) – Con l’arrivo al porto di Mazara del Vallo si è conclusa la vicenda del motopesca ‘Aliseo’, aggredito due giorni fa da una motovedetta militare libica che ha sparato alcuni colpi d’arma da fuoco ferendo lievemente il comandante del peschereccio, Giuseppe Giacalone. Il natante è entrato in porto scortato da una motovedetta della guardia costiera. A bordo sette uomini d’equipaggio, cinque italiani e due tunisini, compreso Giacalone. L’assalto è avvenuto due giorni fa a nord della costa di Tripoli, in acque internazionali anche se all’interno della Zona di protezione pesca libica. L’intervento tempestivo della Marina militare italiana, giunta in soccorso del peschereccio con la fregata Libeccio e un elicottero, ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione.

Il peschereccio ‘Aliseo’ sulla banchina Mokarta del porto di Mazara del Vallo

‘Aliseo’ è approdato in banchina Mokarta. Giacalone si è fatto trovare fuori dalla cabina di comando ed ha visibilmente la testa coperta da una fascia, segno delle ferite riportate durante le concitate fasi di “scontro” con la motovedetta libica. Il comandante del peschereccio è stato accolto dal sindaco, Salvatore Quinci, e dal vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero.

Dalla banchina si vedono chiaramente i vetri della cabina frantumati e i colpi dei proiettili in alcune parti del natante. Segni evidenti dell’attacco subito dalla motovedetta libica proveniente da Misurata. Al porto ci sono i Ros dei carabinieri, che stanno parlando con i pescatori ed effettuando alcuni rilievi.

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Giacalone, al suo arrivo, ha abbracciato la moglie e gli altri familiari, oltre che il sindaco di Mazara del Vallo. Una scena carica di emozione sulla banchina Mokarta.

L’abbraccio del comandante Giacalone con la moglie

A seguire l’incontro tra Giacalone e alcuni sindacalisti del settore pesca. Il comandante dell’Aliseo è poi stato ascoltato dalla capitaneria di porto di Mazara del Vallo su quanto avvenuto due giorni fa a nord-est di Tripoli.

Tommaso Macaddino (Uil Pesca), Giuseppe Giacalone (Comandante del peschereccio Aliseo) e Giovanni Di Dia (Flai Cgil)

“Non penso che si possa parlare di ‘guerra’. Ci sono questioni che bisogna poi allargare ad altri campi, come quello economico, di dialogo politico tra i due governi, italiano e libico, che bisogna attivare”. Lo ha detto il vescovo Mogavero. “La vicenda che abbiamo vissuto dimostra che non bastano più i muscoli, ora ci sono anche i proiettili”, ha detto ancora Mogavero.

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08 Maggio 2021, 08:36

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