14 Gennaio 2010, 12:39
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Il ricorso della Procura generale di Palermo contro la sentenza di assoluzione dell’ex ministro Calogero Mannino, che, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, è stato assolto in appello il 22 ottobre 2008, dev’essere dichiarato inammissibile. Questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Mauro Iacoviello, che oggi davanti alla VI sezione penale della Cassazione ha chiesto quindi la conferma dell’assoluzione di Mannino. E’ la seconda volta che il processo Mannino arriva in Cassazione. Nel 2005, infatti, la Suprema corte aveva annullato per “difetto di motivazione” con rinvio ad altra sede la sentenza della Corte d’appello di Palermo, che aveva condannato Mannino a cinque anni e quattro mesi di reclusione nel 2004, ribaltando la pronuncia di assoluzione avuta in primo grado nel 2001. Nell’appello bis, nell’ottobre 2008, l’ex ministro venne poi assolto. L’inchiesta sul politico democristiano fu avviata all’inizio del 1994, quando i Pm della Procura di Palermo notificarono a Mannino un avviso di garanzia per concorso in associazione mafiosa. In questi anni le imputazioni sollevate a Mannino riguardavano un presunto “sostegno politico ed elettorale che Cosa Nostra avrebbe assicurato all’imputato tramite i rapporti con il pentito Gioacchino Pennino; dei presunti rapporti con i cugini Nino e Ignazio Salvo, oltre a contiguità con la cosca agrigentina e l’area cianciminiana”. Nel 2008 la Corte d’appello, nella sentenza di assoluzione, aveva ritenuto le prove “non certe, evanescenti e comunque insussistente l’imputazione”. La Procura di Milano ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo l’illogicità della motivazione della sentenza. Il verdetto della VI sezione penale della Cassazione, presieduta da Giovanni De Roberto, arriverà nel tardo pomeriggio. (Ansa)
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14 Gennaio 2010, 12:39