Il piano di rientro funziona | Alla Sicilia 500 milioni

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24 Maggio 2013, 15:31

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ROMA – Il consiglio dei ministri, “tenuto conto del completamento dell’istruttoria compiuta dai Tavoli di verifica degli adempimenti connessi ai Piani di rientro dai deficit sanitari” ha autorizzato il ministero dell’Economia ad erogare somme per quasi 2 miliardi, a titolo di anticipo, per sei regioni, tra cui la Sicilia. Le altre sono Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio e Molise.

“Tenuto conto – si legge nel comunicato al termine del consiglio dei ministri – del completamento dell’istruttoria compiuta dai Tavoli di verifica degli adempimenti connessi ai Piani di rientro dai deficit sanitari, il Ministro dell’Economia e delle Finanze è stato autorizzato ad erogare somme a titolo di anticipo sulle spettanze relative al finanziamento del Servizio sanitario nazionale in favore delle Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia”. L’istruttoria compiuta “dal Ministero dell’economia nel mese di aprile con il Tavolo di verifica degli adempimenti ed il Comitato permanente per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza ha verificato che sussistono i presupposti previsti dal decreto legge per erogare gli anticipi”. Queste le anticipazioni deliberate in data odierna:  -all’Abruzzo 118 milioni di euro – alla Calabria 411 milioni di euro – alla Campania 287 milioni di euro – al Lazio 540 milioni di euro – al Molise 63 milioni di euro – alla Sicilia 500 milioni di euro.

“I fondi sbloccati oggi dal Consiglio dei ministri, dopo la verifica del piano di rientro del deficit sanitario e di altri adempimenti, ci permetteranno di pagare i fonitori. Buona parte dei 500 mln di euro svincolati serviranno a coprire i debiti con le imprese”, dice l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, commentando la decisione del Cdm. “E’ una boccata d’ossigeno importante – aggiunge l’assessore – utile per l’intero sistema, per i fornitori che potranno incassare i crediti e per la Regione che abbatterà gli interessi sul debito”.

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L’assessore Borsellino sottolinea come siano tornati a posto i conti della sanità in Sicilia. Il sistema chiude il 2012 con un attivo consolidato pari a 4,5 milioni di euro; si tratta del primo segno positivo da diversi anni a questa parte, considerando che nel 2006 il deficit sanitario toccò quota 600 milioni di euro, costringendo la Regione a dotarsi di un piano di rientro, che dal 2007 a oggi ha rimesso in sesto il sistema. “Siamo in equilibrio di bilancio”, dice l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, conversando con l’Ansa. Un risultato ottenuto con grandi sforzi, “ma – spiega l’assessore – senza ridurre i servizi sanitari, anzi aumentando le performance e migliorando gli esiti”. Da dirigente prima e da assessore adesso, Lucia Borsellino è l’artefice della svolta di un sistema considerato spesso fulcro di interessi clientelari e in mano a lobbies di potere. “Il lavoro che abbiamo fatto e che continueremo a fare – afferma l’assessore – si traduce in un circolo virtuoso, perché libera risorse e migliora le attività. In quesi anni abbiamo intrapreso un percorso culturale, un percorso difficile ma ineludibile. Dopo molti anni i risultati si stanno vedendo”. Nel 2011, sotto la gestione Massimo Russo-Lucia Borsellino, il passivo era stato ridotto a 26 milioni di euro, un ‘buco’ che l’attuale assessore adesso è riuscita a trasformare in voce attiva di bilancio. Borsellino però guarda ancora avanti: “Di fronte al definanziamento progressivo del fondo sanitario, abbiamo scelto di proseguire il programma operativo anche nel periodo 2013-2015 per andare avanti nella strada del risanamento del sistema, in modo da consolidare l’equilibrio di bilancio”. Anche l’approccio dei vari operatori sanitari sembra differente rispetto a un passato spesso segnato da polemiche, denunce e contestazioni nei confronti dei governi della Regione. “Tra i medici, i paramedici e altre figure – prosegue Borsellino – noto la voglia di allearsi con l’amministrazione per creare un sistema sanitario sempre più efficiente. Il percorso è delineato, sicuramente in questi anni c’é stata una crescita del sistema. Questo però non significa che siamo arrivati al traguardo, la strada è lunga”.

 

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24 Maggio 2013, 15:31

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