“Il piano energetico è un compromesso | Ma Moncada non ce l’ha con noi”

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09 Febbraio 2010, 11:56

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Presidente Lo Bello che idea si è fatto delle dimissioni dall’esecutivo di Confindustria Sicilia di Salvatore Moncada, re dell’eolico e costruttore del primo impianto per la produzione di pannelli fotovoltaici, in polemica con “l’antimafia strumentale che decide chi deve fare impresa e chi no”?
“Di solito non commento le elezioni e le dimissioni, però penso che le critiche di Moncada non fossero rivolte a noi di Confindustria, bensì all’esterno. Per il resto non voglio dire altro”.

Lo stesso Moncada ha però definito una “bufala” il piano energetico della Regione. Lei che ne pensa?
“Penso che questo piano energetico sia frutto di un compromesso. Non è quello che sognavamo, ma è comunque un punto di equilibrio, sicuramente migliorabile ma che ha consentito di avviare progetti importanti. A mio parere vanno però rafforzati gli uffici Territorio e Ambiente, che vivono una situazione difficile con carenza di personale. Occorre, poi, rafforzare i meccanismi per le autorizzazioni energetiche nell’ambito di questo nuovo assessorato per l’Energia”.

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Lei è considerato l’artefice della svolta anti-racket di Confindustria, presa a modello anche da Emma Marcegaglia a livello nazionale. A che punto è la lotta al pizzo stando ai dati a vostra disposizione?
“Se guardiamo a qualche anno fa la situazione è decisamente migliorata, ma occorre fare molto di più in accordo anche con le valutazioni di Addiopizzo e Libero futuro. Ci sono purtroppo ancora molti imprenditori che non denunciano e bisogna capire perchè. Occorre proseguire e rafforzare l’azione di stimolo e supporto. Il pizzo non è sconfitto e in alcune zone della Sicilia fa ancora sentire tutto il suo peso. Dico basta con la paura, ormai non è più giustificata. I magistrati e le forze di polizia hanno arrestato latitanti e anche mafiosi di secondo piano, e grazie a loro abbiamo assistito a un decadimento della qualità dell’azione criminale. Purtroppo esiste ancora molta indifferenza su questi temi”.

Un’ultima domanda su Termini Imerese: dopo l’addio definitivo di Fiat, la cordata locale le sembra la soluzione migliore?
“No guardi di Fiat proprio non voglio parlare”.

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09 Febbraio 2010, 11:56

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