25 Febbraio 2010, 11:51
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Le dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, e un presunto pizzino scritto a Ciancimino senior dal boss Bernardo Provenzano, entrano nel processo per concorso in associazione mafiosa a carico del senatore dell’Udc Salvatore Cuffaro. I pm che sostengono l’accusa li hanno prodotti, oggi, all’udienza preliminare, al via da questa mattina davanti al gup Vittorio Anania.
Massimo Ciancimino, che sta svelando alla procura i retroscena della trattativa tra lo Stato e la mafia, nelle scorse settimane, ha consegnato ai magistrati un bigliettino inviato a suo padre da Provenzano in cui il capomafia parlava di un presunto interessamento a un provvedimento legislativo di clemenza per i detenuti mafiosi da parte “del nostro sen. e del nuovo pres.”.
Riferimenti chiari, secondo la procura, a Marcello Dell’Utri, che però all’epoca era soltanto deputato, e a Salvatore Cuffaro che si era appena insediato a Palazzo D’Orleans. Il bigliettino risale all’11 settembre del 2001. La difesa di Cuffaro, in apertura di udienza, ha chiesto l’acquisizione della requisitoria dei pm del processo alle cosidette Talpe della Dda. Allora la procura escluse la sussistenza del concorso in associazione mafiosa, oggetto del processo di oggi, e contestò all’imputato il favoreggiamento aggravato. Una scelta che i legali intendono rimarcare davanti al gup proprio per escludere la fondatezza della nuova accusa sollevata a carico dell’ex governatore. Il giudice si è ritirato in camera di consiglio per decidere sull’istanza di acquisizione dei difensori.
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25 Febbraio 2010, 11:51