Il popolo Blutec in piazza: mille famiglie col fiato sospeso - Live Sicilia

Il popolo Blutec in piazza: mille famiglie col fiato sospeso

Manifestazione degli operai alla Presidenza della Regione: "Termini Imerese non deve morire"

PALERMO – “Umiliati e derubati. Termini Imerese non deve morire. Politici siciliani aiutateci, ci sono 1000 famiglie disperate, non abbandonateci”. Recita questo uno degli striscioni esposti dagli operai Blutec raccolti in sit-in di protesta davanti alla sede della Presidenza della Regione.

Gli operai, dopo essersi radunati lo scorso 1 maggio davanti alla sede dell’ex fabbrica Fiat, scendono in piazza e chiedono risposte. Mille famiglie sono in attesa di una risposta da parte del Mise, che deve giudicare il programma di reindustrializzazione dell’area presentato dai commissari straordinari di Blutec. In caso di bocciatura di questo piano ci sarebbe la liquidazione dell’azienda e quindi i licenziamenti. Inoltre non si sa nulla del progetto del Consorzio Sud, che si era fatto avanti per rilevare la fabbrica, presentando un progetto ai commissari di Blutec. I sindacati sono preoccupati per il futuro d queste famiglie e dell’area.

Durante la manifestazione gli operai hanno bloccato il traffico creando qualche disagio agli automobilisti, che sono stati deviati in vie secondarie grazie all’ausilio degli uomini della Polizia Municipale che è intervenuta prontamente.

Il segretario Fim Cisl Palermo Antonio Nobile ha chiesto risposte che, però, tardano ad arrivare: “Siamo qui la perché la Regione deve essere protagonista di questa vertenza, non può essere spettatrice. Abbiamo fatto l’ennesima richiesta al Presidente Musumeci affinché ci riceva e ascolti mille lavoratori siciliani perché è a rischio il posto di lavoro. Non abbiamo avuto risposte da parte del Mise nell’ultimo incontro, abbiamo chiesto che la Regione si faccia garante di questo processo perché siamo arrivati ad un punto critico della vertenza e adesso si rischiano i licenziamenti”.

Il covid ha fatto sì che si è perdesse troppo tempo e il 30 giugno scade la cassa integrazione senza che il piano sia approvato. Se il parere del Mise sarà negativo si andrà incontro alla liquidazione e ai licenziamenti. Pretendiamo risposte. Al momento nessuna risposta parte di Musumeci – conclude Nobile -. I lavoratori, nonostante la zona rossa in alcuni comuni, saranno presenti per fare sentire la loro voce”.

“La pazienza è finita – dichiara Claudio Barone segretario generale Uil Sicilia -. Oggi bisogna dare risposte vere per rilanciare l’area industriale di Termini Imerese. Ci sono le risorse europee del Recovery Fund, serve finalmente cogliere questa occasione. Troppe illusioni sono state seminate negli ultimi anni, troppe le prese in giro. Adesso è tempo di progetti concreti per dare un futuro ai lavoratori”.

La cosa assurda in questa vicenda è quella che vede la Regione Sicilia maggiore azionista di questa reindustrializzazione, ma nello stesso tempo è il meno interessato a seguire l’attività di reindustrializzazione – dichiara Vincezo Comella, segretario Uilm Palermo -. Non si è mai presentato alle riunioni nazionali con il Ministero dello Sviluppo Economico e vogliamo capire dal presidente se è interessato o meno e se è interessato a diventare parte attiva della vertenza stessa. Con le parole il presidente è sempre stato interessato, il problema è che non abbiamo visto i fatti”.

Vogliamo capire cosa vuole fare e come vuole intervenire per sbloccare la vertenza. Noi siamo alla scadenza dell’amministrazione straordinaria e se la politica nazionale e regionale non prorogano l’amministrazione straordinaria potrebbero scattare i licenziamenti collettivi. Il 30 giugno scade anche la cassa integrazione che ci preoccupa, perché l’amministrazione straordinaria dovrebbe scadere il 14 ottobre. La riunione dell’11 maggio – conclude Comella – diventa il salva condotto di questa lavoratori e sapremo di che morte morire. Loro si sono riservati i tempi da metà giugno al 30 ottobre per attuare i licenziamenti collettivi”.

Al fianco degli operati Blutec anche il sindaco di Termini Imerese Maria Terranova, presente anche lei davanti la presidenza della Regione Siciliana: “Sono stata presente quando ero consigliere comunale e lo sono, a maggior ragione, oggi che sono sindaco. La situazione è diventata insostenibile. C’è stato un tavolo convocato al Mise, ma la Regione, purtroppo, era assente con la sua componente politica salvo la presenza di un dirigente generale. Adesso siamo alla resa dei conti. Il fatto di aver sentito che, nessuna manifestazione di interessa solida per lo stabilimento Blutec di Termini Imerese sia stata oggi presentata, e l’hanno affermato i commissari straordinari, non ci fa stare tranquilli perché il 16 maggio ci sarà il parere al piano industriale del Mise e siamo fortemente preoccupati che tutto questo possa finire”.

“Gli ammortizzatori scadono il 30 giugno e abbiamo chiesto con forza la proroga dell’amministrazione straordinaria e della tutela degli ammortizzatori sociali in attesa di verificare nuovi interessamenti per lo stabilimento. Rimaniamo in attesa. Oggi siamo qui a manifestare perché pretendiamo risposte. Questa è una delle vertenze più lunghe non solo della Sicilia ma, mi permetto di dire, dell’intero mezzogiorno”.

Gli operai: “Vogliamo lavorare, niente ammortizzatori sociali. Ci sentiamo sepolti vivi“

Attendiamo delle risposte e speriamo di essere ricevuti dal Presidente Musumeci. Speriamo che questa volta – dichiara Michele Monreale ex operaio dell’indotto Fiat – mostri interesse per noi lavoratori. Speriamo in una risposta da parte della politica”.

Da dieci anni viviamo di ammortizzatori sociali e questo non è vivere. Noi chiediamo di lavorare, ma il lavoro che deve arrivare subito perché ci sentiamo dei sepolti vivi. Continuando così siamo dei sepolti vivi – continua Monreale con rabbia misto a tristezza – non vediamo prospettive non vediamo la luce infondo al tunnel. È assurdo essere abbandonati così da una politica assente”.

“Questo è il decimo anno che siamo in cassa integrazione. Aspettiamo impazientemente una reindustrializzazione dello stabilimento e da dieci anni ci prendono in giro. Invece di imprenditori – dichiara Daniele Morello – vengono solo prenditori, prendono sovvenzioni e scappano. A noi ci lasciano sempre in mezzo alla strada, ora basta. Dopo dieci anni chiediamo la vera reindustrializzazione. Ci si abitua alla cassa integrazione, ma il lavoro è dignità”.

Musumeci: “Vogliamo salvare i lavoratori”

Il presidente della Regione Nello Musumeci ha voluto rispondere agli operai presenti all’esterno del palazzo della Presidenza e cercato di rassicurarli sul futuro: “Per il mio governo più che salvare il posto di lavoro bisogna salvare il lavoratore: se una azienda non sta più sul mercato si recuperi la risorsa umana, la si riqualifichi e la si ricollochi. Questo deve fare un governo serio e questa competenza è del governo nazionale, perché solo Roma ha i contatti con i circuiti internazionali, col capitale che vuole investire. I lavoratori non vogliono stare più in cassa integrazione, vogliono lavorare: abbiamo atteso troppi anni che nel settore automotive emergessero delle novità, ma non è emerso nulla. Perché si continua a far finta di niente? Cosa si vuol fare? – ha aggiunto – Noi abbiamo messo a disposizione alcuni milioni di euro per intervenire nelle infrastrutture, abbiamo chiesto progetti sui quali investire”.

Proroga dell’amministrazione straordinaria di Blutec, approvazione del piano dei commissari con il via libera al concordato e alla costituzione di una newco pubblica a sostegno di un percorso che preveda una soluzione per l’accompagnamento alla pensione dei lavoratori più anziani e la definizione di un nuovo bando per la reindustrializzazione dell’area di Termini Imerese, anche grazie ai 90 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione siciliana nell’accordo di programma e confermati dal governo regionale. E’ quanto sosterrà il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, nel prossimo incontro al Mise, in programma l’11 o il 12 maggio. Una linea condivisa da Fim Fiom e Uilm che stamani, durante la protesta dei lavoratori davanti alla Presidenza della Regione, sono stati ricevuti dal governatore e dall’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano.

“Condividiamo l’impostazione del governatore Musumeci, che ci ha assicurato la sua presenza alla prossima riunione al Mise – dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone – Questa è la strada da perseguire, non ci sono altre soluzioni al momento. Il presidente ci ha garantito che oggi stesso avrebbe chiamato il ministro Giorgetti per comunicargli la posizione della Regione nella vertenza Blutec”.


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