Lombardo: “Voto in autunno |a prescindere dal processo”

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26 Aprile 2012, 10:47

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A margine della seduta d’Aula, il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha confermato il ricorso a elezioni anticipate in autunno. “Una decisione che arriverà a prescindere dal procedimento giudiziario”, ha precisato il governatore, che ha aggiunto: “Sono certo che la maggioranza riformista e autonomista possa ripresentarsi insieme alle prossime elezioni. Il mio futuro? Roma è meno importante di Palermo. Oggi ricopro il ruolo più prestigioso al quale possa aspirare un siciliano”.

14:27 Il governatore si rivolge a Leontini del Pdl e sulle accuse di ribaltonismo ribadisce di avere proceduto con coerenza. Siete voi a essere usciti dalla maggioranza, dice. Vecchia storia. Finisce la replica. l’Ars si aggiorna alle 16,30 per fare i conti con la mannaia del Commissario dello Stato.

14:22 Lombardo si sofferma su aspetti politici, dalle consulenze alla Finanziaria: “Era normale che fosse oggetto di attenzioni”. “Abbiamo risanato il bilancio della sanità”. E a proposito di sanità, il presidente rispedisce al mittente le critiche sui candidati reeclutati nella sanità. Critiche, dice, che arrivano da chi si è candidato da direttore di Asl. Poi una parola a Toto Cordaro: “Dovrebbe correggere il suo intervento”, facendo riferimento presumibilmente alla sua chiosa in cui diceva che la Sicilia si libererà “in questo o in altro modo” di lui. La gente “potrebbe toccare il così detto metallo” quando lei parla, se succedesse qualcosa di brutto, scherza, con amarezza, il governatore.

14:11 Comincia la replica di Raffaele Lombardo, “non sarà lunga”. “Mi difenderò non dal processo, ma nel processo. Non ho mai parlato di teoremi o di complotti. Mi dimetterò un minuto prima del verdetto. Se sarà tra quindici giorni mi dimetterò allora. Se ci vorrà più tempo allora varrà una scelta politica precisa, non c’è dubbio che anticiperemo le elezioni. Io ritengo, a proposito di alleanze e programmi, che questo progetto riformista e autonomista possa riprendere il suo corso dopo le elezioni che mi auguro possano teners in autunno e non alla vigilia di Ferragosto”. Ma il presidente non esclude l’ingresso di “altri alleati”. Attacco ai media: “Qualche mezzo di informazione, anche erroneamente ritenuto di sinistra, è diventato il bollettino delle forze politiche all’opposizione”.

14:04 Innocenzo Leontini (Pdl): “Dall’onorevole Cracolici un de profundis. E dall’onorevole Leanza un necrologio. Siete sorti contro la volontà popolare, ve ne state andando prima della consultazione popolare. Non si decidono elezioni anticipate per garbo. Abbiamo appreso della falcidia della legge finanziaria e del bilancio. Soprattutto le entrate: quando dicevamo che erano prive di fondamento avevamo ragione”. Il capogruppo accusa di clientelismo il governo: “La prego presidente, evitriamo trucchetti, non aspettiamo una legislatura per le sue dimissioni”.

13: 47 Il presidente Cascio comunica che dal Commissario dello Stato è arrivata una “robusta” impugnativa. Non basterà un ordine del giorno.

13: 42 Lino Leanza (Mpa): “Quello di oggi è un intervento che dà la statura del presidente Lombardo. Le Istituzioni vanno rispettate e lui lo ha fatto, dimostrando fiducia per la magistratura. È giusta la scelta di Lombardo, in questo momento si deve evitare il galleggiamento o peggio il logoramento. Il presidente non è tipo che molla, noi ci presenteremo a questo appuntamento con le carte in regola e la coscienza a posto. Ora il governo comunichi bene cosa ha fatto e cosa poteva fare. Caro presidente, sono commosso ed emozionato, come al solito nelle decisioni importanti tu ti assumi tutta la responsabilità. E’ la prima volta che qualcuno si dimette da presidente della Regione senza aspettare il rinvio a giudizio. In questo momento ci sono regioni travolte da fatti di una gravità enorme e nesusno fa niente. Questo è un gesto serio, responsabile e fuori dal comune”.

13:36 Mario Bonomo (Mps): “Solidarietà e fiducia. Solidarietà all’uomo Raffaele Lombardo del quale abbiamo apprezzato lo spirito di abnegazione. Ha anteposto alla sua stessa vita l’interesse per la Sicilia. Presidente, ti rinnoviamo la nostra stima assoluta. Ti staremo accanto per disegnare un nuovo volto della Sicilia”.

13:30 Francesco Musotto (Mpa): “Ricordo quando nell’ottobre del 1995 mi trovavo nella basilica di San Francesco ed ero seduto acanto al cardinale Salvatore Pappalardo, che mi disse: che si dice? Che tra qualche giorno mi dovranno arrestare. E lui mi disse: purtroppo nel mondo giudiziario palermitano c’è qualcuno che si sente Torquemada. Era vero. Oggi c’è qualcuno che si sente Torquemada. Questo metodo ha distrutto vite umane.Lombardo oggi ha dimostrato grande dignità e gliene do atto”.

13:13 Camillo Oddo (Pd): “Decidere le elezioni anticipate è un atto molto delicato”. Il vicepresidente dell’Ars parla di opportunità politica delle decisioni del governatore. “Quella stessa opportunità politica di cui parlammo quando discutemmo la mozione di sfiducia all’allora presidente della Regione Totò Cuffaro. Nessuno attaccò a testa bassa da giustizialista, parlano gli atti. E’ ovvio che si è aperta la campagna elettorale ma questo non è luogo dove si devono fare i comizi”.

12.58 Santi Formica (Pdl): “La cifra politica del dibattito dà la cifra reale della situazione in cui ci troviamo, e che da tempo denunciamo. Oggi Lombardo è venuto in Aula per proclamare la sua estraneità a una serie di accuse. A noi non interessava questa autodifesa, nè la prima volta, nè stamattina. Il problema non è con il signor Raffaele Lombardo ma col presidente Raffaele Lombardo. A noi interessa se ha raggiunto i risultati per i quali si era impegnato di fronte ai siciliani. Da questa analisi non può che discendere una conclusione: lei, presidente, ha fallito su tutti i campi. Anche nel portare avanti atti autonomisti. Lei ha portato avanti atti Roma-dipendenti”.

12.50 Nicola D’Agostino (Mpa): “Il presidente Lombardo ha ha detto che si dimetterà persino prima di un giudizio che potrebbe essere positivo per lui. E in uno stato di diritto questo non è certamente un obbligo, anzi. Forse, semmai, può essere utile per difendersi meglio. Noi non chiederemo mai le sue dimissioni, ma siamo pronti ad accettarle, nel momento in cui quella scelta vada nel senso di un rispetto e di una tutela di queste istituzioni, anche dei singoli deputati. Il governo ha ottenuto risultati ottimi, penso alla sanità. E nessuno ci può definire dei ribaltonisti: sono stati alcuni partiti della vecchia maggioranza ad aver abbandonato il governo, quando si sono affrontati problemi seri e difficili”.

12.44 Rudy Maira (Cantiere popolare): “Non vogliamo essere giudici. E non possiamo. Altri, in quest’aula sono stati in passato, più o meno recente, giustizialisti convinti. E spero che i siciliani di questo abbiano memoria. A sentire i passaggi di alcuni interventi oggi, sembra sentire parlare altre persone. Penso a chi, nei confronti di Cuffaro, per fatti anche più leggeri di quelli addebitati a Lombardo, è stato molto violento. Oggi sembrano tutti folgorati sulla via dell’agnellino. Nella vita bisogna essere coerenti”.

12.39 Giuseppe Lupo (Pd): “Le elezioni anticipate possono rilanciare l’azione di governo. Avevamo avanzato già in passato questa valutazione, a prescindere dalla vicenda giudiziaria. Pensavamo fosse utile alla Sicilia, anche per dare una legittimazione democratica alla nostra proposta politica: alleanza tra i progressisti, i moderati e anche, presidente, il suo partito. Le elezioni in autunno presuppongono le sue dimissioni. Non condivido l’idea che non ci debba essere coerenza tra le alleanze per le regionali e le politiche”.

12.30 Totò Lentini (Udc): “Ho militato con l’Mpa per cinque anni. E di fronte a un fatto che mi ha coinvolto personalmente, il presidente Lombardo mi chiese di dimettermi da consigliere comunale. E io lo feci, per amore del partito. Allora non eravamo organici a nessuno, avevamo un progetto politico per il quale abbiamo dato la vita”.

12.17 Antonello Cracolici (Pd): “Sono compiaciuto delle dichiarazioni del presidente, cioè che si andrà alle elezioni nel prossimo autunno. Il voto, per onestà dei cittadini, è importante in un momento in cui la politica attraverso una grave crisi di credibilità. E se in Sicilia si fa questa scelta, è per ridare autorevolezza alla politica. Questo gesto di nettezza fa onore al presidente della Regione e a questa esperienza di governo. Tanto più perché veniamo da un passato in cui la politica, con un certo ‘tatticismo’, ha portato questa terra a galleggiare nella scarsa credibilità. E mi riferisco a una vicenda legata alla scorsa legislatura con la quale la Sicilia ha dovuto avere a che fare per anni. E che ha portato alla ricandidatura di una persona già rinviato a giudizio. In Sicilia abbiamo accelerato la decomposizione di una corazzata che sembrava invincibile, anticipando la crisi nazionale di quel blocco politico. Questa alleanza in Sicilia s’è destrutturata non per ragioni di simpatia o antipatia, ma perché non appena questa vecchia alleanza ha incontrato i problemi sorti negli ultimi anni, è deragliata. La novità della nostra alleanza, invece, è stata offuscata dall’incrocio tra la vicenda politica e quella giudiziaria del presidente, è inutile nasconderlo. Bisogna sottrarsi al più grande nemico del nostro progetto: il logoramento, l’attesa. L’uomo Raffaele Lombardo affronterà la vicenda giudiziaria, uscendone, come tutti gli auguriamo, a testa alta. Altra cosa è la politica. Anche qui bisogna uscire a testa alta, ridando credibilità alla politica attraverso il voto”.

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12.12 Carmelo Incardona (Grande Sud): “Io potrei essere il primo dei giustizialisti. Eppure, per la mia formazione professionale, sono un garantista convinto, perché anch’io ho frequentato da avvocato le aule giudiziarie, ho visto che a volte i giudici si contraddicono. La giustizia va rispettata: non c’è sentenza al di fuori dalle aule di un tribunale. Però, la sua presidenza è stata un fallimento dal punto di vista amministrativo”.

12.06 Livio Marrocco (Fli): “Abbiamo reciso vecchi legami. E quando lei ha annunciato le sue dimissioni, ha sancito un fatto nuovo nella politica siciliana. E’ sulla politica dei fatti, che ci ritroveremo insieme anche nei prossimi mesi. In un momento così difficile, in cui i partiti sono in difficoltà, i valori sembrano scomparsi, noi ci ritroviamo su questo: sull’etica dell’esempio”.

11.55 Titti Bufardeci (Grande Sud): “L’intervento del presidente Lombardo è lo specchio della sua personalità. Ho visto contraddizioni e rilanci. Ha detto che non voleva assolversi o giudicarsi. E invece ha elencato una serie di esempi con i quali sottolineare la sua estraneità ai fatti. Poi lei ha rilanciato, come fa sempre, quando è in difficoltà, dicendo che, mentre lei era immune da tutto, altri partiti sarebbero stati ‘contaminati’. Certo, dopo la vicenda Cuffaro, si rinnova il disagio per i siciliani”.

11.47 Salvo Pogliese (Pdl): “Non entra nella questione giudiziaria. Il mio giudizio è politico: c’è una Regione ferma, per colpa degli eccessivi turn over e dei cambi di rotta del governo. E la fotografia di questo è la scarsa spesa dei Fondi europei”.

11.39 Giovanni Ardizzone (Udc): “Oggi nessuna novità. E non ci aspettavamo molto di diverso. Lei, presidente si dimetterà solo dopo aver raggiunto col Pd l’accordo sulle elezioni regionali e politiche. Tutto il resto è fuffa. Il suo governo però ha fallito sulla sanità e sul turismo. Sulla Finanziaria, in pochi hanno capito qualcosa”.

11.29 Toto Cordaro (Cantiere popolare): “Chiedo alla maggioranza: come fate a sostenere un presidente che ha avuto contatti con esponenti vicini alla mafia? Il nostro giudizio deve essere di natura politica, e prescindere da un eventuale rinvio a giudizio. Mi rivolgo a lei, presidente, e alla sua dignità: chi ha giurato sulla Costituzione dovrebbe essere disposto a dare la propria vita per difenderla da ogni macchia. Quando si accosta la parola ‘politica’ alla parola ‘mafia’, si dovrebbe dare ascolto alla parola ‘dignità’. Salvi il suo e il nostro nome e l’onore dei siciliani. Ho riletto le parole di Fabio Granata su Saverio Romano. Basterebbe solo sostituire il suo nome, col nome ‘Lombardo’ e non cambierebbe nulla. Lei, presidente, era un garantista. Visto che ha chiesto a suo fratello, di votare a favore della mozione di sfiducia a Romano proprio per un’imputazione coatta. Evidentemente, questo vale per un ministro, ma non per un presidente della Regione. Mi accontenterei che lei ammettesse un po’ di vergogna. I siciliani, però, hanno capito. PResidente, lasci un atto di generosità a questa terra. Si dimetta, e subito. Prima che la Sicilia si liberi di lei, in un modo o nell’altro”.

11.28. Lombardo ha concluso il suo intervento. La parola ai deputati.

11.23 “Dobbiamo procedere all’accelerazione della spesa europea. Abbiamo operato una inversione di tendenza. Abbiamo intaccato vecchie logiche di potere. Per arrivare alla emta della liberazione dallo spreco e dal saccheggio della Sicilia ci vorrà tempo. Per questo penso che le elezioni regionali non debbano coincidere con quelle nazionali. L’incastro porterebbe a un’omologazione degli schieramenti che non potrà fare bene alla Sicilia. Visto che il governo Monti finirà la legislatura, si inticipino le elezioni regionali ad autunno”.

11.20 “Abbiamo liquidato molte società partecipate, e abbiamo posto tetti ai compensi. Si parla tanto di consulente, ma se si facesse un censimento, si vedrebbe che abbiamo messo fine a compensi milionari, a consulenze ‘vere’. Abbiamo mantenuto il blocco delle assunzioni, abbiamo avviato il decentramento del servizio della Forestale, impostato il modello di un sistema sanitario che potrà convertirsi verso il servizio del territorio, abbiamo bloccato lo scandalo dei termovalorizzatori attorno ai quali sono caduti diversi governi regionali, abbiamo tolto la Formazione professionale dal bilancio regionale, abbiamo sciolto le Asi”. Lombardo passa in rassegna i risultati ottenuti dal governo regionale.

11.18 “Da due anni, dalla veicolazione sulla stampa della notizia dell’inizio dell’indagine, è stato un massacro continuo. Nonostante ciò, pochi giorni fa abbiamo approvato un bilancio con norme importanti per lo sviluppo. Un bilancio difficile, in un momento di tagli e di spesa ingessata. E che ha dovuto fare i conti con riduzioni dovute alle manovre nazionali”.

11.15 “Io non sono un garantista. E non mi converto oggi, che potrebbe essere a mio vantaggio. Inizia l’ultimo anno della legislatura. Lo dico a chi verrà: la si smetta di invocare le dimissioni prima che un processo abbia persino inizio. E’ una scelta mia, però, mi dimetterò prima che un verdetto venga pronunziato. Quel verdetto raggiungerà il cittadino, non il presidente. E lo faccio per la stima di voi deputati e del governo fatto di gente pulita e trasparente. Il mio governo non è stato mai sfiorato da alcun sospetto”.

11.13 “Alcuni collaboratori, che io non conosco, fanno riferimento a partiti che sono stati alleati con me, ma mai al mio partito. Con loro nessun patto. Sono d’accordo con chi pensa che sia riprovevole anche il solo contatto o il solo rapporto con questa gente”.

11.09 “A queste decisione era contraria la pubblica accusa. Spiegando con dovizia di parlare, e dopo che si vagliasse tutto delle mie azioni. Nelle risultanze di questa lunga indagine non sussiste un video, un contatto illecito, non una telefonata, non un patto, non uno scambio, non un favore, non un procurato vantaggio, che mi leghi a esponenti del crimine organizzato o che provi una mia respoinsabilità. Ho conosciuto un professionista insospettabile, ben introdotto nella pubblica amministrazione, che nulla mi ha chiesto e nulla ha avuto. Titolare di porto d’armi, quindi di una fedina penale pulita. Incontrato sporadicamente. Ho consciuto anche un titolare di distributore di carburante, incontrato solo casualmente nel suo esercizio commerciale, dove non mi trovavo la fatidica notte che precedeva le elezioni europee del 2004”.

11.07 “Una seduta che si svolge per parlare all’Ars a seguito di una decisione del giudice di Catania che ha disposto la mia imputazione, il 29 marzo 2012, esattamente a due anni di quando si lesse dell’avvio della stessa indagine. Non intendo nè giudicarmi nè assolvermi. Sarebbe troppo comodo”. Così inizia l’intervento di Raffaele Lombardo.

11.06 Il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha preso la parola.

10.50 E’ appena iniziata la seduta d’Aula nella quale il presidente Lombardo affronterà i temi legati alla sua vicenda giudiziaria. Il governatore è già a Sala d’Ercole. Tra pochi minuti inizierà il suo intervento. La richiesta di riferire all’Ars era giunta dallo stesso presidente qualche settimana fa. Ed è stata calendarizzata oggi, prima seduta dopo l’approvazione di bilancio e Finanziaria. Al centro delle comunicazioni del presidente, ovviamente, oltre alle questioni processuali legate all’imputazione coatta per concorso esterno  in mafia, probabilmente anche le conseguenze sugli equilibri politici della maggioranza e la possibilità di prevedere elezioni anticipate.

Pubblicato il

26 Aprile 2012, 10:47

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