Greco, presidente degli avvocati: |”Non ci facciamo intimidire”

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15 Marzo 2017, 13:52

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PALERMO – L’avvocatura palermitana saluta con soddisfazione gli sviluppi dell’inchiesta sul delitto Fragalà. E se il movente dell’omicidio fosse quello delineato dagli inquirenti, un avvertimento a tutta l’avvocatura per bloccare chi come Enzo Fragalà indirizzava i clienti alla collaborazione, l’Ordine risponde che gli avvocati di Palermo non si lasceranno intimidire.

“Innanzitutto devo dire che noi non abbiamo mai smesso di sperare e credere che gli autori di questo reato fossero assicurati alla giustizia – dice il presidente dell’Ordine degli avvocati Francesco Greco -. Esprimo sentimenti di gratitudine verso la procura e il procuratore come capo dell’ufficio perché in tutti questi anni non hanno desistito. Qualche settimana fa commemorando la morte di Enzo abbiamo detto che è stato rubato alla sua famiglia ma anche all’avvocatura italiana. Ora ci sentiamo un po’ meno addolorati”.

Il brutale omicidio dell’avvocato palermitano un avvertimento della mafia per tutti i colleghi? “Sul piano delle minacce ci tengo a dire che gli avvocati non possono accettare intimidazioni da nessuno. Sappiano questi delinquenti che se ritengono di poterci intimidire e che noi facciamo un passo indietro dal nostro dovere hanno sbagliato obiettivo. Il nostro dovere è difendere l’imputato attraverso scelte tecniche adeguate. Se l’avvocato ritiene che la difesa tecnica migliore per il suo imputato sia aprirsi alla collaborazione deve andare avanti”.

 “Noi saremo assolutamente intransigenti nella difesa della libertà del nostro ruolo e dunque non cadiamo in nessuna intimidazione”, dice Vincenzo Zummo, presidente della camera penale di Palermo, apprendendo gli sviluppi dell’inchiesta.

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15 Marzo 2017, 13:52

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