16 Aprile 2012, 19:54
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Volontariato, studio, lavoro. Il primo giorno di Giuseppe Salvatore Riina a Padova è costellato solo di buoni propositi. Ma, proprio al primo giorno di volontariato all’associazione “Noi famiglie padovane contro la discriminazione”, Riina non si è presentato. Al suo posto c’erano Tina Ciccarelli e Francesca Casarotto, la presidente dell’associazione e l’avvocato del figlio del capo dei capi. Si è tenuta una conferenza stampa in cui la Ciccarelli ha riportato le parole che le avrebbe detto Riina: “Voglio stare tranquillo, frequentare l’università, e avere una vita normale”. Ed, effettivamente, Riina è iscritto a Scienze della Formazione dell’Università di Padova.
Il volontariato per Riina, dunque, comincerà dalla prossima settimana. La Lega ha annunciato una raccolta firme per cacciare via il rampollo del boss dalle terre del Nord. Il lancio dell’iniziativa è previsto per il prossimo 21 aprile. Ma si tratterebbe di una protesta isolata che intende cavalcare l’onda per far dimenticare gli scandali legati a trote e delfini vari.
In realtà, racconta un cronista di una testata locale, la vicenda non interessa per nulla gli under 30. Mentre chi ha più di trent’anni potrebbe avere un brivido lungo la schiena ricordando l’evoluzione della mala del Brenta, quando nel suo percorso criminale ha incontrato personaggi di Cosa nostra come Totuccio Contorno ed emissari del boss Gaetano Fidanzati, che si trovavano al confino proprio a Padova. Il timore è che si possa ripetere lo stesso schema e che venga intaccato il tessuto sociale della città.
In realtà Riina jr a Padova è ritenuto più controllabile, perché non ha legami ed è guardato a vista dalle forze dell’ordine. Difficile per lui fare una mossa falsa senza essere scoperto. Forse, conclude il cronista, neanche lui si aspettava così tanto clamore.
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16 Aprile 2012, 19:54