10 Gennaio 2014, 15:12
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Catania – È stato un giorno speciale per gli studenti dell’istituto tecnico “Archimede”. Archiviate per qualche ora lezioni e verifiche orali, a gentile richiesta, stavolta in cattedra solo per loro è salito il maggiore Luca Parmitano. L’astronauta catanese, che ha fatto sognare tutto il mondo con la sua avventura in orbita, ha accolto con entusiasmo l’invito di Fortunata Daniela Vetri, dirigente dell’istituto, in occasione degli “Archimede Days”, la rosa di iniziative volte a celebrare il 2300° anniversario dalla nascita del grande matematico da cui la scuola prende il nome. Una lezione speciale in cui Parmitano ha ripercorso, con l’ausilio delle immagini scattate all’interno della navicella, le fasi più salienti del suo soggiorno nello spazio. Entusiasmo e tanta curiosità nei volti degli studenti che, tra una pausa e l’altra, non hanno certo rinunciato all’opportunità di chiedere autografi e foto da custodire gelosamente nell’album dei ricordi più belli degli anni trascorsi a scuola.
“Al di là della mia esperienza – ha esordito l’astronauta originario di Paternò – ciò che mi sento di dire a tutti voi è di essere ottimisti. Oggigiorno è molto facile abbattersi a causa del periodo particolarmente critico che l’Italia e, in senso lato, l’Europa sta attraversando. Io rappresento il presente mentre voi il futuro, come tale abbiate il coraggio di inseguire i vostri sogni, passo dopo passo, raggiungendo di volta in volta piccoli traguardi. Io ho cominciato il mio percorso formativo all’interno del “Galilei” di Catania, per poi proseguire gli studi all’Accademia Aeronautica di Napoli e posso rappresentare un esempio di come il sistema scolastico italiano, se intrapreso con costanza e determinazione, funzioni. Partendo dalla nostra città con un sogno in mano si può arrivare dappertutto con forza di volontà e studio, quest’ultimo rappresenta decisamente un investimento per il vostro futuro”.
“Siamo orgogliosi di avere ospitato Luca Parmitano – ha commentato Fortunata Daniele Vetri, dirigente dell’Archimede – perché questa giornata è stato un momento di riflessione per gli alunni. Per pensare al futuro occorre partire dalla scuola. I ragazzi sono rimasti affascinati dalla sua storia e dalla sua maturità. La sua esperienza è unica ma praticabile da chiunque abbia degli obiettivi nella vita. La ricetta rimane l’impegno miscelato a perseveranza, coraggio e un pizzico di incoscienza”.
E ad accompagnare stavolta Luca nella sua lezione speciale è stato Ugo Parmitano, padre dell’astronauta, ex vicepreside dell’istituto e docente di elettrotecnica. “L’incontro di oggi – ha confessato timidamente a Live Sicilia – è un’emozione per me che ho insegnato per anni in questa scuola. Da piccolo Luca è sempre stato un bambino curioso, uno scolaro preciso, attento, che amava la poesia. Per un padre non è stato semplice convivere per sei lunghi mese con il pensiero che tuo figlio si trovasse lontanissimo dalla terra, ragion per cui in famiglia abbiamo seguito istante per istante la missione Volare. E tutti i giorni placava la nostra apprensione il fatto che quando lo vedevamo attraverso le immagini il suo volto era sereno e sorridente. Ogni sera, poi, il collegamento attraverso Skype con lui che ci raccontava con gioia le sue giornate ci faceva andare a dormire tranquillamente. Da padre ho sempre cercato di accettare le sue scelte, di appoggiare i suoi sogni consapevole di quanto Luca ci tenesse e credo di avergli tramandato la discrezione, una qualità preziosa che nella vita secondo me può aiutare tanto”.
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10 Gennaio 2014, 15:12