Il ragazzo investito a Bagheria | Gli amici: “Era il nostro campione”

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23 Aprile 2014, 18:05

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BAGHERIA (PALERMO) – “Giuseppe era casa e lavoro. Un ragazzo d’oro, attaccato alla famiglia. Viveva per sua moglie ed i suoi figli”. La vittima del tragico incidente stradale avvenuto stanotte sull’autostrada Palermo-Catania viene descritta così da chi lo conosceva ed è giunto in lacrime davanti al bar Diva, a pochi chilometri dallo svincolo di Bagheria, dove i soccorritori hanno tentato di strappare alla morte Lanza, 33 anni. Pochi minuti prima, a travolgere l’uomo era stata una Fiat Panda condotta da un ragazzo di 23 anni che si è fermato ed ha chiamato i soccorsi. In base alla ricostruzione effettuata dalla polizia stradale, Lanza non sarebbe stato l’automobilista che si è ritrovato in panne, ma uno dei soccorritori arrivato sul posto insieme ad un’altra persona.

A guidare la sua macchina, una Peugeot rimasta improvvisamente a secco, c’era infatti il cognato, al quale ieri sera l’aveva prestata. Quest’ultimo l’ha contattato intorno alle 21 per chiedere una mano. Lanza ed un amico sarebbero così corsi in suo aiuto con della benzina, ma ciò nonostante la macchina non voleva saperne di rimettersi in moto. Non restava che spingere l’auto. Ma percorsi un paio di metri lungo la corsia d’emergenza, è stato il caos. La tragedia è avvenuta quando un’altra macchina è arrivata in velocità alle loro spalle, in un tratto autostradale particolarmente buio. Lanza, sul lato guida, stava spingendo l’auto con lo sportello aperto, con una mano sul volante: l’impatto è stato terribile, rivelandosi mortale per il 33enne, disperatamente caricato in auto dal cognato che ha tentato di trasportarlo al pronto soccorso di Bagheria.

Durante il tragitto però, ha incrociato un’ambulanza del 118 che si stava recando a Santa Flavia e l’ha fermata, dicendo di avere un ferito grave a bordo. E in effetti, le condizioni di Giuseppe Lanza erano disperate, tanto da rendere inutile qualunque intervento dei sanitari, ai quali non è rimasto che constatare il suo decesso. Sul posto sono arrivati nel giro di pochi minuti amici e parenti.

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A Bagheria in tanti conoscevano Giuseppe, che lavorava nel panificio-pizzeria di famiglia, che si trova in via Angiò, nella cittadina alle porte di Palermo. Aveva tre figli, due maschi di otto ed undici anni ed una femminuccia nata soltanto dieci giorni fa. Una gioia, quella della nascita della bambina, seguita da un dolore che ha gettato nello strazio la famiglia, arrivata sul luogo della tragedia poco dopo l’intervento della polizia. “Non può essere vero – ha detto ieri sera un amico in lacrime – Giuseppe era un ragazzo straordinario, che conosceva i sacrifici. Un uomo buono che viveva per i suoi bambini”. Era appassionato di Go Kart, non perdeva occasione per partecipare alle gare nei circuiti siciliani. “L’ultima volta – racconta Mario, un altro amico di Giuseppe – l’avevo visto qualche settimana fa. Era arrivato primo, era bravissimo, un campione”. Il funerale è stato celebrato di pomeriggio nella chiesa Anime Sante.

La polizia stradale ha nel frattempo ascoltato a lungo l’uomo che si trovava alla guida della Fiat Panda, a contribuire al tragico incidente sarebbero state le cattive condizioni meteo, ma resta da accertare se la vittima ed il cognato indossassero il giubbotto catarinfrangente. Nel frattempo il test alcolemico ha escluso che l’automobilista avesse bevuto. Le indagini sono ancora in corso.

 

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23 Aprile 2014, 18:05

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