Il reperto storico? |Lo compri su e-bay

di

14 Gennaio 2009, 09:51

2 min di lettura

Vuoi un pezzetto di Colosseo, o il pinnacolo del tempio della Concordia? E che problema c’è? Vai sul web. L’ultima tendenza, infatti, è l’acquisto del reperto via internet. Volete la prova? I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia, unitamente e i del Comando Provinciale di Palermo, grazie a una perquisizione domiciliare operata a Palermo, hanno sequestrato 573 reperti archeologici, di origine siciliana, e di epoche diverse.

Articoli Correlati

Le indagini che hanno portato al sequestro dei numerosi reperti archeologici sono partite dal sistematico controllo dei siti internet che, grazie alla complessità della rete, riescono ormai a commercializzare in tutto il mondo oggetti archeologici, più o meno comuni, provenienti generalmente da attività di scavo clandestine condotte anche con l’ausilio di metal detectors, strumenti usati per individuare resti metallici nascosti nel terreno.
Tra i reperti sequestrati la maggior parte ( 549), infatti, sono costituiti da monete antiche in bronzo, tutte ricollegabili ad antiche zecche siceliote, greche, romane, bizantine ed arabe; ed inoltre piccoli oggetti in bronzo quali fibule, anelli, punte di freccia, e frammenti fittili del periodo greco e romano.
Un cinquantenne palermitano è stato denunciato per il reato di impossessamento di reperti archeologici appartenenti allo stato nonché acquisto di cose di sospetta provenienza, non potendo dimostrare in alcun modo la legittima detenzione del materiale archeologico che si accingeva a vendere attraverso il sito di e-bay.
Tutto il materiale sequestrato sarà affidato alla Soprintendenza. Il sito e-bay, che non ha alcuna responsabilità in merito a quanto messo in vendita dai singoli inserzionisti, ha fornito piena collaborazione ai militari dell’Arma nello svolgimento dei delicati accertamenti che hanno portato all’identificazione del venditore.
L’attività si ricollega, per le modalità d’indagine ed operative, ad una più vasta operazione denominata “Archeoweb”, la cui prima fase si è conclusa ad opera dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia nel 2006 e che ha già portato alla denuncia di 25 persone ed al sequestro di quasi 9000 reperti archeologici.

Pubblicato il

14 Gennaio 2009, 09:51

Condividi sui social