Il revisore e la scalata al Bar Alba | Quegli incarichi che imbarazzano

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20 Luglio 2018, 05:27

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PALERMO – Gli incarichi professionali pubblici, la scalata al Bar Alba e il sequestro. Il commercialista Epifanio Arcara, coinvolto nell’inchiesta che ha portato al sequestro della società titolare del marchio degli storici bar palermitani di piazza Don Bosco e Mondello, è un commercialista col pallino degli investimenti. Un professionista dagli interessi e dalle amicizie politiche trasversali che lo hanno portato ad ottenere incarichi come la nomina di revisore dei conti della Fiera del Mediterraneo durante gli anni del governo Crocetta, avvenuta a inizio 2017, e la nomina, da parte di Sala delle Lapidi, di componente del collegio dei revisori della Fondazione Manifesta 12. Arcara fu eletto dal consiglio comunale a metà del 2016 in quota centrodestra, ricevendo un incarico remunerato con poco meno di 16mila euro per i cinque mesi di eventi previsti a Palermo per la Biennale nomade europea di arte contemporanea dal 18 giugno al 18 novembre 2018. 

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Ma Epifanio Arcara a Palermo non è solo un noto e potente commercialista. Un anno fa, quando la N. Pasticceria Alba srl è andata in fallimento, si era unito con Filippo alla cordata che stava scalando la proprietà delle attività formata da Giuseppe Caronia, Marcello Madonia ed Ermelindo Provenzani. Ieri la tegola giudiziaria del sequestro della nuova compagine societaria che gestiva i punti vendita Bar Alba in città. Un’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dalla procura di Palermo, che ha portato anche al blocco delle disponibilità finanziarie dei nuovi soci per 600mila euro. Il provvedimento per “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte” ha colpito Caronia, Madonia, Provenzani, Castania, Epifanio e Filippo Arcara, nonché di Ermelinda Salvia, ex liquidatrice delle due società prima del loro fallimento.

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20 Luglio 2018, 05:27

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