19 Marzo 2012, 19:42
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“Prima della conferenza stampa d’esordio Massimo Costa aveva una percentuale di popolarità del dodici per cento, dopo la conferenza stampa del 68.8 per cento”. I numeri di Giovanni Pellerito, che fu anche il comunicatore di Gianfranco Micciché parlano chiaro: quel battesimo avrebbe permesso al candidato sindaco Pdl di farsi conoscere, in un modo o nell’altro. Adesso però “l’enfant prodige” volta pagina. “Quello era un Massimo Costa presuntuoso e saccente” ha detto di sé l’ex presidente del Coni regionale al coordinamento cittadino del Popolo della libertà avvenuto questo pomeriggio a Palermo. “Io non sono così – ha aggiunto – . Lombardo aveva detto che mi avrebbero dovuto fare una statua. Mi aveva già messo il cappio al collo. Dovevo scendere per poi risalire di nuovo”. Come? Grazie alla mobilitazione delle persone che lo conoscono, gli “8000 contatti” della sua rubrica che lo avrebbero difeso a spada tratta.
Ma del presidente della regione Raffaele Lombardo, il candidato parla fin da subito spogliandosi del fair play che lo aveva contraddistinto nella sua prima uscita pubblica: “Abbiamo restituito una piccola cortesia al nostro governatore regionale – ha detto Costa – e credo che sia già un buon dato di partenza. Il Giornale di Sicilia titolò ‘il ribaltone’. Visto che ce n’era stato uno qualche anno fa, quanto meno partiamo con un dato certamente positivo”.
Poi c’è la fiducia, richiesta ai militanti del partito di Angelino Alfano, sulle successive dichiarazioni per “aggredire” quel 51 per cento di cittadini che, secondo i dati forniti da Pellerito, della politica non ne vogliono sapere: “Dobbiamo riuscire a far capire che c’è stata antipolitica nella politica” ha detto Costa. “L’operazione verità” sui conti del comune di Palermo sarà uno dei punti di forza della campagna che il candidato del Pdl Massimo Costa presenterà il prossimo mercoledì nell’ambito di una convention: “Dato che non avremo nessun aiuto né romano né siciliano, dovremo costituire il nostro consenso sulla verità e l’onestà”. “Il nostro ‘matrimonio’ – ha aggiunto Costa – è avvenuto solo venerdì scorso. Voi avete accettato il mio progetto che diventa vostro, ma è solo un punto di partenza: le porte sono aperte a tutti i suggerimenti”.
Dovrà fare “scelte impopolari”. “Diego Cammarata è diventato l’alibi, il capro espiatorio” ed è sulla collaborazione dei cittadini che punterà maggiormente Massimo Costa per “stimolare le energie migliori”. Saranno quattro le linee del programma del candidato vicinissimo a Francesco Cascio. Uno di questi, si chiama “Spazio 77”: “UN nuovo modo di raccontare il verde pubblico. Settantasette sono i metri quadrati di spazio verde che spettano a ogni cittadino di questa città e noi lo aiuteremo a riappropriarsene, ma loro dovranno essere i protagonisti”. Il resto Massimo Costa lo racconterà il prossimo 21 marzo.
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19 Marzo 2012, 19:42