“Il rimpasto non è un capriccio | nè una lotta per le poltrone”

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06 Dicembre 2013, 12:54

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PALERMO – Non solo primarie. La presentazione ai giornalisti del vadevecum con le regole per votare alle primarie del Pd di domenica diventa per il segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, l’occasione per fare il punto sulla politica regionale. Lupo parte, com’è inevitabile che sia, dal tormentone degli ultimi mesi, il rimpasto del governo regionale: “La nostra posizione – dice – è quella espressa dalle direzioni regionali di luglio e settembre, con le quali abbiamo chiesto un rafforzamento politico della giunta Crocetta, e non per un capriccio, ma per un’esigenza della Sicilia. Vogliamo aiutare il presidente Crocetta a governare – continua Lupo – con una giunta politicamente forte, fatta di assessori che siano all’altezza del compito e che possano rappresentare pienamente il Pd”.

Il segretario regionale volge uno sguardo anche agli altri partiti di maggioranza: “La giunta deve essere una sintesi delle alleanze e ci fa piacere che anche l’Udc condivida questa posizione. Crocetta ha detto di aspettare gennaio e noi lo faremo. Aspettiamo soprattutto contenuti. Per noi vanno messe al centro – prosegue il segretario – le questioni del lavoro e dei precari. La priorità assoluta è approvare prima della fine dell’anno bilancio e finanziaria, per poi procedere a ruota con il provvedimento per salvare i precari degli enti locali. Sarebbe negativo andare ancora in esercizio provvisorio. Spero – conclude – che la giunta licenzi i due ddl su bilancio e finanziaria già oggi, così da approvare il tutto entro dicembre”.

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Parlando ancora dell’ipotesi rimpasto Lupo ha precisato di non volere “nè un braccio di ferro nè uno scontro con il presidente. Non c’è nessuna lotta per le poltrone”. Il referente siciliano dei democrat si dice convinto che “dalle primarie uscirà un Pd più forte e unito, a differenza di quanto sta accadendo, ad esempio, nel centrodestra con la scissione tra Pdl e Forza Italia”. Le primarie del Pd consentiranno agli elettori di scegliere il segretario nazionale e i componenti dell’assemblea nazionale, a fronte di un paradosso istituzionale che ha visto la Consulta dichiarare incostituzionale una legge elettorale, il Porcellum, in vigore ormai da otto anni e che non consente di esprimere preferenze: “Abbiamo sempre contestato il Porcellum – spiega Lupo -, per questo abbiamo fatto anche le parlamentarie per consentire ai cittadini di scegliere i candidati sia alla Camera sia al Senato. Siamo contenti che la Consulta abbia bocciato questa legge, il Paese ha bisogno urgente di una riforma elettorale”.

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06 Dicembre 2013, 12:54

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