13 Maggio 2015, 15:04
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PALERMO – La sveglia è suonata, il sogno è svanito. Non è servito neanche un viaggio intercontinentale a convincere, per il momento, Gerardo Martino dell’utilità di un attaccante come Paulo Dybala all’interno della nazionale argentina. Il c.t. albiceleste non ha ritenuto il numero nove rosanero all’altezza dei vicecampioni del Mondo, che saranno impegnati in estate nella Copa America. Neanche un posto fra i trenta preconvocati, in una lista che vede sì i soliti mostri sacri, ma anche elementi con cui Dybala avrebbe potuto tranquillamente giocarsi un posto. La stagione da tredici reti in Serie A, le giocate e una maturità calcistica raggiunta ad un’età così giovane non bastano dunque per un presente in bianco e celeste, ma non chiudono affatto le porte ad un futuro destinato a vederlo protagonista.
La sorte di Dybala è toccata anche ad altri due crack del calcio argentino. Mauro Icardi e Luciano Vietto, punte di diamante di Inter e Villareal, hanno dovuto arrendersi davanti alle decisioni del “Tata”, che era stato comunque profetico. Il commissario tecnico aveva infatti dichiarato di non avere in mente alcuna sorpresa in vista delle pre-convocazioni, dunque per Dybala e per i due connazionali c’era ben poco da sperare. Niente biglietto in direzione Cile, dove saranno Messi, Higuain, Tevez e Agüero a rappresentare l’Argentina (salvo sorprese dall’ultima scrematura). Nomi importanti, sicuramente superiori a quello dei tre giovani bomber già citati, che però sanno di avere dalla loro l’età e la fame per realizzare il sogno di una vita.
Come un anno fa, dunque, Dybala dovrà “limitarsi” a tifare Argentina. Stavolta, però, con la consapevolezza di essere in lizza per diventare il bomber del futuro per la Seleccion. La rincorsa iniziata a settembre s’è conclusa senza tagliare il traguardo, ma una volta finita la massima competizione sudamericana la sua posizione sarà decisamente più vantaggiosa. Perché se uno di quei quattro mammasantissima dovesse iniziare a tirare il fiato, ribaltare le gerarchie sarà soltanto compito suo. E da settembre potrà ricominciare una nuova rincorsa, stavolta stando alle calcagna dei totem del calcio argentino.
Ci sarà una concorrenza agguerrita, con una nuova squadra in cui imporsi, ma non sarà una sfida impossibile. Inutile negare che giocare nel Palermo non gli abbia dato il giusto riconoscimento a livello mediatico, così come il calo nel girone di ritorno abbia influito sulle sue medie realizzative, ma la nuova stagione regalerà a Dybala una vetrina completamente diversa. Una big dove potersi mettere in mostra anche in campo internazionale, questo è quel che serve all’argentino per fare il definitivo salto di qualità e trovare nel cassetto una maglia a strisce albicelesti. E se per la Copa America è ormai tardi, un volo in Russia fra tre anni non glielo dovrebbe togliere nessuno.
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13 Maggio 2015, 15:04