07 Maggio 2013, 22:29
2 min di lettura
PALERMO – “Questo libro è una storia d’amore. La storia d’amore con un mondo, con un mestiere, con un modo di vivere, con una grande famiglia”. E’ con questo distico, tratto dal libro di Antonio Manganelli “Il sangue non sbaglia”, che il giudice Gioacchino Natoli ha voluto sintetizzare la vita del capo della polizia morto lo scorso 20 marzo, in occasione della presentazione tenutasi oggi alla libreria Mondadori.
Un libro autobiografico nonostante il protagonista, l’ispettore Giovanni Galasso, non rappresenti lo stesso Manganelli. Una storia d’amore, come è stato più volte sottolineato in sede di presentazione. Amor per la città, ma amore anche per Sabina, dietro la quale si nasconde Adriana Piancastelli, la vedova del capo della polizia. “C’è qualcosa di Sabina in me – ha detto la moglie di Manganelli – ma io non ho la stessa sapienza e la stessa pazienza. Soprattutto la stessa capacità di diventare invisibile”.
Un romanzo scritto negli ultimi mesi della malattia che poi lo ha portato via. Manganelli combatteva, infatti, da due anni con un tumore ai polmoni. Operato per un edema, non era riuscito, però, a superare le complicazioni di un’infezione respiratoria. A Houston, la città in cui ha iniziato a scrivere “Il sangue non sbaglia”, Manganelli non ha però dimenticato “i contorni dei palazzi di via Libertà, la profondità azzurra del cielo e dei colori inimmaginabili dei giardini, le strade e i mercati, il profumo violento dei gelsomini in fiore, il sapore del panino con la milza e la ricotta fresca, le urla dei parenti degli arrestati, sotto le finestre della Squadra mobile”.
“Il libro è dedicato a tutti i poliziotti – ha detto la Piancastelli – perché la condivisione di emozioni è un patrimonio che rimane dentro”. “Un manuale di tecniche di investigazione autentica, sagace ed elegante. – ha sostenuto Carmine Esposito – Un invito a non abbandonare mai l’orgoglio di vivere una vita per la collettività”.
Tanta l’emozione e tanti i ricordi legati al questore di Palermo. “Un uomo simpatico, garbato, sorridente e pieno di humour inglese”, lo ha definito Gioacchino Natoli. “Colto ed estremamente legato alla vita. Appassionato di musica anni ’60”, ha voluto sottolineare il questore di Trapani Carmine Esposito. Ma ancora, una persona “umile e normale – a detta del questore di Palermo Nicola Zito – perché le persone grandi sono proprio persone normali”. E proprio Zito ha annunciato che la questura di Palermo ha decido di dedicare a Manganelli la Squadra mobile di Palermo “per il grande amore che lo legava alla città”.
Tra i colleghi e gli amici presenti, anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha voluto ricordare Manganelli per la sua professionalità e per il suo amore, e che ha annunciato che durante l’inaugurazione della Squadra mobile, la città di Palermo darà la cittadinanza onoraria ad Adriana Piancastelli.
Pubblicato il
07 Maggio 2013, 22:29