25 Luglio 2013, 16:57
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GELA (CL) – Se da Palermo Crocetta denuncia gli sprechi nella sanità con la Regione che ha pagato i dipendenti per servizi mai espletati, da Gela il comitato per lo sviluppo dell’area gelese denuncia “una carente offerta sanitario – ospedaliera con una conseguente migrazione immorale dei pazienti verso altre strutture”. Lo scrive Filippo Franzone, presidente del comitato promotore della proposta di legge popolare siciliana recante l’istituzione della provincia regionale di Gela, in una lettera inviata al Governatore Crocetta e all’Assessore Borsellino chiedendo una “legge speciale – se è il caso – perché non possiamo soffrire per patologie importanti e non poter essere curati dignitosamente nella nostra città”.
“Vogliamo normalità – scrive il rappresentante delle associazioni – cioè non fare sempre la fila per accedere al pronto soccorso, reperire i medici nei reparti sia per la cura che per la diagnosi, avere il numero di posti letto commisurato al numero degli abitanti. In sostanza vogliamo poterci curare nel nostro territorio senza i disagi che una città come Gela, con oltre 75 mila abitanti, vive quotidianamente”. Gela è la sesta città in Sicilia per popolazione ma si colloca al 13esimo posto per servizi ospedalieri. Lo riferiscono i dati elaborati, fermi al giugno 2010, che Franzone ha allegato alla lettera, e da cui si evince che nella città nissena sono disponibili 218 posti letto ed attive 14 discipline.
“Riteniamo che ci siano tante anomalie nella distribuzione delle attività e risorse sanitarie in Sicilia – aggiunge Franzone -. Ci sono città nell’area centrale della Sicilia che a distanza di 15 km l’una dall’altra hanno complessivamente 715 posti letto e 44 discipline fra cui molte doppione. Tutto ciò è anormale così come a Caltagirone (poco meno di 40 mila abitanti ma un comprensorio totale di poco più di 140 mila) i cui abitanti si rivolgono alle strutture della vicina Catania ed una parte minore a Ragusa. Quindi – secondo i dati della tabella – un comprensorio con meno di 70 mila abitanti gode di 329 posti letto e 19 discipline specialistiche, senza contare l’ospedale di Militello in Val di Catania”.
La carenza di personale. “E’ una caratteristica degli ospedali siciliani – denuncia Franzone. A Gela, la mancanza di personale è spaventosa con il 40% in meno dei medici previsti in pianta organica e punte del 70% per il settore infermieristico”. Questa quindi la situazione complessiva. “Un solo medico alla Brest Unit di senologia che presta servizio pure in chirurgia generale; nell’unità operativa Coronarica di Hospice appena inaugurata, sono in servizio solo tre medici e sono attivi solo 2 degli 8 posti letto previsti; quella di oncologia medica soffre carenza di personale sia medico che infermieristico con soli tre posti letto in day hospital che peraltro non sono utilizzabili per mancanza d’organico, con i ricoveri deviati presso medicina generale. Ma c’è di più: nel reparto di radiologia il personale medico si occupa di tutti i tipi di esame senza quindi nessun medico specifico per l’utilizzo delle diverse apparecchiature. (mammografia, ecografia, radiografia, tac, risonanza magnetica). Il reparto di malattie infettive e di medicina trasfusionale – ancora Francone – funziona da sempre con due soli medici (tre da un mese fa) a volte addirittura uno e da anni è senza primario o un facente funzioni. In alcuni periodi rimane chiuso. Spesse volte il personale che vi opera è costretto a rinunciare alle ferie”.
Quella del comitato per lo sviluppo dell’area gelese è una battaglia che va avanti da oltre 8 anni. Tra gli obiettivi che le associazioni intendono raggiungere, a suon di proteste e denunce, ci sono il mantenimento e il potenziamento della unità di Malattie Infettive, l’istituzione dell’unità operativa di Ematologia e Thalassemia, di Terapia Intensiva Neonatale, l’istituzione Pronto Soccorso Pediatrico ed ancora l’acquisto e la messa in funzione della Risonanza Magnetica “T 2 Star”.
Sull’attivazione delle risorse per il Dipartimento Oncologico di terzo livello, i rappresentanti del comitato hanno recentemente avuto un incontro presso la segreteria dell’assessorato alla Sanità che “ha espresso parere negativo”, dice Franzone “nonostante l’Assessore Regionale per la Sanità, nell’ambito della programmazione sanitaria regionale, possa autorizzare l’attivazione di nuove unità operative complesse ad elevata assistenza”. Nella lettera indirizzata al Governatore c’è spazio anche per la denuncia sulla mancanza dell’Utin. Il decreto assessoriale del 2 dicembre 2011 stabilisce che “Gela ne debba avere una per l’elevato numero di nascite annue” e del reparto di talassemici. “A Gela ce ne sono circa 250 ma non ci sono unità di Ematologia e Talassemia”.
POSIZIONE | CITTA’ | N° POSTI LETTO acuti | N° DISCIPLINE | POPOLAZIONE |
1 | PALERMO | 2.564 | 48 | 656.829 |
2 | CATANIA | 2.226 | 47 | 293.104 |
3 | MESSINA | 1.168 | 39 | 242.914 |
4 | SIRACUSA | 401 | 20 | 118.442 |
5 | CALTANISSETTA | 394 | 24 | 61.667 |
6 | RAGUSA | 393 | 19 | 69.863 |
7 | AGRIGENTO | 375 | 21 | 58.288 |
8 | TRAPANI | 349 | 21 | 69.183 |
9 | CALTAGIRONE | 329 | 19 | 38.198 |
10 | ENNA | 321 | 20 | 27.914 |
11 | SCIACCA | 290 | 16 | 40.923 |
12 | TAORMINA | 222 | 18 | 11.053 |
13 | GELA | 218 | 14 | 75.707 |
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25 Luglio 2013, 16:57