Il sindaco Adamo approva| il piano anti-corruzione

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01 Giugno 2013, 12:24

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MARSALA –  Operare affinchè si affermino i principi di buona amministrazione e di legalità, in un’ottica di prevenzione della corruzione. È questo l’obiettivo prioritario della normativa nazionale che introduce l’obbligo di adozione del piano anticorruzione, ora adottato dalla Giunta Municipale di Marsala (seduta dello scorso 24 maggio).

Già lo scorso febbraio, il sindaco Giulia Adamo aveva nominato quale responsabile della prevenzione della corruzione il segretario generale Bernardo Triolo che, dando seguito all’incarico ricevuto, ha predisposto il relativo piano. Alle misure di trasparenza già attivate con la pubblicazione sul sito internet istituzionale – c’è l’apposita sezione Amministrazione Aperta – si aggiunge così il provvedimento anticorruzione.

“La deliberazione adottata è coerente con gli indirizzi strategici di questa pubblica amministrazione, ispirata al perseguimento esclusivo dell’interesse generale, nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità dell’azione amministrativa”, afferma il sindaco Adamo. Ne consegue che nella predisposizione del piano degli obiettivi 2013, i dirigenti saranno valutati anche avendo come riferimento l’effettiva attuazione degli adempimenti organizzativi e gestionali, finalizzati ad alzare il livelli di guardia contro le infiltrazioni criminali, a tutela dell’Ente e dei cittadini, previsti nel piano anticorruzione”.

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Le azioni finalizzate a prevenire la corruzione sono riassumibili, in linea di massima, come segue: introduzione di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni; monitoraggio del rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti amministrativi; individuazione di specifici obblighi di trasparenza, ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge, etc..

Diversi sono, inoltre, gli adempimenti che deve curare il responsabile della prevenzione della corruzione, in attuazione del piano, quali la verifica dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici dove più elevato è il rischio di corruzione; la predisposizione di percorsi formativi per i dipendenti destinati ad operare in aree a rischio, a seguito di apposita selezione, etc.. Il piano – trasmesso anche a Prefetto, Dipartimento Funzione Pubblica, Assessorato Regionale Autonomie Locali – individua, coerentemente alle previsioni di legge, le attività a rischio di corruzione: concessione di contributi di qualsiasi natura, affidamento di appalti e beni, concorsi pubblici, pianificazione urbanistica ad iniziativa pubblica e privata, svolgimento di attività produttive tramite SUAP, procedimenti amministrativi in genere.

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01 Giugno 2013, 12:24

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