Il sorriso buono di Angelo e un addio inaccettabile

Il sorriso buono di Angelo e un addio inaccettabile

Una persona conosciutissima in città, umile e perbene: il cordoglio di tanti.
VITTIME DEL LAVORO
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PATERNO’. Quello che ti colpiva di Angelo era la sua generosa umiltà. Titolare di una ditta edile ma vero appassionato nell’organizzazione di eventi in città e nel territorio: pareva voler dispensare, in quel modo, un pò di spensieratezza a tutti. Una dote innata che non si apprende e non si impara.
Ed anche per questo, Angelo Aiosa era voluto bene da tutti. Come poter essere diversamente? La sua umiltà nell’approccio e la battuta, a volte anche in dialetto, che ti metteva subito a tuo agio nel suo sorriso accennato e buono dietro quel pizzetto fine e disegnato.
La sua scomparsa improvvisa e tragica ha gettato in tanti nello sconforto. Era conosciutissimo in città e non solo per l’altra sua passione: quella per la politica che lo aveva visto candidato in prima fila alla recente tornata amministrativa per il consiglio comunale.
Angelo Aiosa non c’è più. Andato via per sempre allacciando il suo cuore a quello della moglie Rosa ed al resto della famiglia.

La sua scomparsa è una notizia che scuote e interroga una intera comunità, il pugno che la ferisce, che la fa rannicchiare e piangere intorno a una domanda inevasa: com’è possibile stare ancora a parlare di morti sul lavoro? 
Tra i tantissimi messaggi di cordoglio sui social ne scorgiamo due che non passano inosservati: “Non ci posso credere, non è giusto non riesco ad accettarlo che sei andato via. Ci eravamo visti e ci siamo dati appuntamento per organizzare qualcosa di carino al solito, per portare sorrisi ma niente, ti sento rubato, strappato” (Agostina Sciutteri);
“Morire lavorando a 61 anni è inaccettabile. Lavoratore, un sostantivo che evoca facce, vite, storie. Oggi evoca — forse — solo fantasmi. Le morti sul lavoro, le migliaia di morti bianche, sono una sconfitta per tutti noi” (Giancarlo Ciatto).

A noi non resta che assimilare il lutto, nel suo intercedere millimetrico rispetto alla grandezza reale. E siamo tutti disponibili alla condivisione di quel lutto: quasi per un riflesso inconfessabile, ma è dura da accettare un dramma come quello che si è compiuto stamane.
Angelo non c’è più e la sua comunità è irrimediabilmente più sola.


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