04 Aprile 2013, 16:52
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CATANIA – Conoscere il Programma, le idee ed i progetti per Catania. Con questi obiettivi venti imprenditori de “Il Tavolo per le imprese” hanno incontrato il candidato sindaco Maurizio Caserta nella sede dell’Accademia Joyà. Caserta ha risposto alle numerose domande sui temi chiave che riguardano la città di Catania, dall’abusivismo al commercio, dal Bilancio del Comune al porto, dal turismo al futuro della zona industriale. Il professore Caserta ha spiegato, che il nodo centrale della questione è lo stato di dissesto in cui si trova il Comune di Catania e di conseguenza la città intera. “C’è uno stato di disagio economico, sociale e morale- ha osservato- i cittadini non arrivano alla fine del mese, e ho chiare le dinamiche di ció che sta accadendo già da anni. I ristoranti del centro cittadino sono frequentati dalle circa cinquemila persone che hanno uno standard elevato; le stesse che in qualche modo sostengono l’economia. Il vero nuovo progetto è quello che sarà in grado di cambiare rotta e io credo di averne una personale visione, molto chiara ”.
Secondo Caserta nessun sistema economico si può sviluppare in una realtà disgregata come quella del capoluogo etneo; oggi, invece, la strada indicata dalle agenzie internazionali è quella dell’Export. Le imprese che crescono sono quelle esportatrici, in particolare quelle con una connotazione territoriale. “Per crescere bisogna intercettare i flussi, offrire una produzione adeguata, ma la pubblica amministrazione deve creare lo spazio per le imprese e la capacità di innovazione delle stesse. Il Comune non spende e di conseguenza non ci sono servizi.
Un esempio del disastro è la zona industriale di Catania. L’amministrazione comunale non può lavarsene le mani, il rilancio dell’area industriale passa dalla fornitura di servizi; le imprese che hanno goduto di risorse pubbliche – ha detto il candidato sindaco- non si sono dotate di strumenti per migliorare la vivibilità del territorio. Gli spazi vitali devono essere garantiti: questa è la condizione essenziale per la sopravvivenza, non possiamo aspettare che la congiuntura internazionale migliori”. Per la gestione della zona industriale gli imprenditori hanno proposto una sorta di conferenza di servizi permanente formata da soggetti che si assumano le responsabilità di azioni e decisioni attraverso un contratto di rete. Un’idea che Caserta ha accolto in pieno.
Tra gli argomenti affrontati durante il confronto c’è stato anche il Piano regolatore del porto. “Non è possibile scrivere un Piano senza sapere che città vogliamo per i prossimi dieci anni. Una visione strategica è ora necessaria. ”.
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04 Aprile 2013, 16:52