04 Febbraio 2013, 21:11
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PALERMO – “Il servizio Taxi sharing a Palermo è come se non fosse partito. È mancata la pubblicità, la comunicazione a turisti e cittadini”. Non convincono del tutto le modalità con le quali il Comune di Palermo sta portando avanti, dal periodo natalizio fino al 27 gennaio, il test sperimentale sul taxi condiviso da più passeggeri che decidono di compiere insieme lo stesso percorso.
Attualmente i taxi viaggiano a prezzi agevolati su due tragitti: 2 euro per il tratto Libertà-Stazione, seguendo in pratica la linea del 101, e 8 euro per andare all’aeroporto ‘Falcone Borsellino’. “L’idea è buona, è nata con il sostegno dei sindacati e delle cooperative – dice il sindacalista Francesco Calista di Uritaxi – ma l’Amministrazione avrebbe dovuto darle maggiore visibilità. Così è come non aver mai lanciato l’iniziativa. Che infatti non ha avuto il successo sperato. Ci credevamo parecchio, specie in questo periodo di crisi. Avevamo suggerito, in particolare, di prevedere dei posteggi dedicati per il taxi sharing, con tabelle e pensiline ben visibili, un po’ come quelle per gli autobus. Altrimenti il tassista che deve fare, girare per via Libertà per informare i clienti dell’iniziativa?”.
Ma per il sindacalista è tutto il sistema taxi palermitano che va rimesso in discussione con una nuova disciplina, cosa che l’assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco, intende fare a partire dalla prossima settimana. A breve, infatti, tutte le parti coinvolte (sindacati, cooperative e tassisti) saranno convocate in assessorato per stilare un nuovo regolamento. “Fare nuovi posteggi non basta – continua Calista – per rilanciare questa forma di trasporto pubblico. Tant’è vero che i posteggi di via Basile sono sempre vuoti. E siamo stati noi a proporli, come pure quelli in viale Strasburgo lato Francia e in piazzale Sturzo. È giusto servire anche le zone periferiche. Ma l’intesa con Palazzo delle Aquile va migliorata”. All’ordine del giorno dell’incontro ci saranno anche i maggiori controlli che i sindacati chiedono in materia di affidamento delle licenze. Un tema caldo, che mette tassisti contro tassisti, tanto che il 25 gennaio scorso si è scatenata una rissa nell’assessorato di via Ugo La Malfa. Oggetto del contendere anche i permessi sindacali rilasciati in passato ai titolari di licenze taxi, in merito ai quali, come ebbe a dire lo stesso Di Marco, sono emerse “situazioni poco trasparenti”.
I tassisti che stazionano in piazza Politeama e al Teatro Massimo chiedono maggiori controlli perché “l’affidamento delle licenze a seconde persone non deve diventare una speculazione – dicono –. C’è chi affida la propria auto a un giovane e va a fare un secondo lavoro. E così fa concorrenza sleale a noi e sfrutta il ragazzo al volante, che deve comunque cedere al padrone del taxi una percentuale sui guadagni. Per riuscirci, magari è costretto a lavorare come uno schiavo o ad aumentare in modo indiscriminato le tariffe, facendoci cattiva pubblicità. Chi fa il tassista deve fare quello, non può dare l’auto in gestione. La nostra categoria vive un momento difficile, ci risolleviamo solo nel periodo estivo quando arrivano le navi da crociera. Per turisti e cittadini il taxi è diventato troppo caro. Bisogna chiudere il centro storico, ma sul serio. Le pedonalizzazioni non bastano, così l’hanno sempre vinta i commercianti”.
Su questi argomenti, dunque, batterà principalmente la riunione della prossima settimana. Per quanto riguarda il taxi sharing, invece, il dirigente comunale Carlo Giovanni Galvano spiega che “la pubblicità del servizio non spetta a noi, dovrebbe essere a carico dei tassisti. Abbiamo dato il benestare all’iniziativa e l’abbiamo proposta sul sito web. E poi l’iniziativa è partita da poco e solo in via sperimentale, i palermitani ancora non la conoscono perché è una novità assoluta”.
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04 Febbraio 2013, 21:11