Cronaca

Il Teatro Massimo e il ‘Mistero Betta’: cosa si sta muovendo per il ‘dopo’

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04 Luglio 2024, 07:00

3 min di lettura

PALERMO- Questa mattina, a Villa Igiea, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta, presenteranno la stagione 2024-2025.

Sarà un appuntamento importante per visitare in anticipo il viaggio immaginario lungo un cartellone di eventi che si attende ricco, ma anche per fare il punto sulla riconferma dello stesso Betta. La certezza è che ci sarà comunque un ‘dopo’, con o senza di lui, nella sfolgorante esistenza di un luogo magico che attiene alla mitologia, più che alla cronaca.

L’argomento non è all’ordine del giorno della conferenza stampa. Dagli ambienti del teatro e dalla politica si glissa, perché c’è un imponente lavorio sottotraccia, rispetto all’immediato futuro.

Tuttavia, non è un tema che si possa eludere, visto che la scadenza del mandato del sovrintendente, fissata per agosto, si approssima.

Si giunge all’esito con uno scenario noto e cristallizzato. Il sindaco Lagalla vuole fortemente la riconferma e sta operando in questo senso. Infatti, in più di una occasione, si sarebbe recato a Roma per discuterne faccia a faccia con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Lo stesso Lagalla, che è presidente della Fondazione – ha ricordato: “I numeri registrati dal Teatro Massimo quest’anno rappresentano il miglior viatico possibile per il 2024. In alcuni casi stiamo parlando di record che dimostrano il grande lavoro mirato al rilancio del Teatro e il grande sforzo profuso dal sovrintendente e da tutti i lavoratori”.

Di contro, la politica è sempre la politica. L’eco che giunge da alcuni spartiti sembrerebbe caldeggiare – l’onda delle indiscrezioni, ovviamente, non ha mai avuto né conferme, né smentite – la voglia di una ‘discontinuità’, da verificare nelle figure piazzabili o disponibili. La questione cruciale è apertissima, tra spinte e controspinte.

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Il Teatro Massimo

Il ‘Mistero Betta’ sarà comunque svelato fra qualche settimana. Sotto la guida del sovrintendente il Teatro Massimo sta vivendo stagioni all’altezza del suo mito, con protagonisti di assoluto rilievo.

Ma come vive, in un siffatto bailamme, l’interessato? Brevi note a margine: un articolo del ‘Corriere della Sera’ di qualche giorno fa lo dava in corsa per la prestigiosissima Accademia di Santa Cecilia.

Voci di amici lo descrivono ‘stanco’, soprattutto per il clima d’incertezza e chissà che la ricerca di una maggiore serenità non favorisca diversi approdi.

Non si può, per motivi psicologici e per logica, escludere una crescente tentazione dell’addio, che non sfocerebbe mai in una azione preventiva, per una questione di rispetto. Né si può darla per scontata.

Marco Betta, nel frattempo, mostra la sua sorridente e atarassica fisionomia, come d’abitudine. Al telefono, chiacchierando con tanti, spiega che è il Teatro Massimo a contare più di ogni altro aspetto. Il ‘Corriere’, nella sua ricostruzione, lo definisce ‘navigato, pacato, diplomatico’. Eppure non deve essere stato semplice sentirsi al centro di troppe chiacchiere, dopo avere operato al meglio.

Al sovrintendente che il mondo della cultura nazionale apprezza non mancheranno offerte di rilievo in caso di commiato, quali che siano. La vera domanda, semmai, è questa: a Palermo – città perennemente in rincorsa, con la sua trama di speranze e guai – converrebbe quella tentazione trasformata in sinfonia degli addii?

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04 Luglio 2024, 07:00

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