23 Settembre 2018, 11:54
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PALERMO – Se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va a Maometto, e così il Teatro Massimo si è recato al quartiere Danisinni, a Palermo, portando musica, allegria, commozione e applausi. Un quartiere dimenticato, Danisinni, un’inaspettata campagna, con tanto di fattoria, gli orti geometrici, i cavalli, gli asini, le galline, un mondo realizzato con immensa fatica, dall’infaticabile lavoro di Fra Mauro, il sacerdote del quartiere che prega e pretende un futuro migliore per i suoi parrocchiani. Danisinni ha risuonato ieri sera delle note di Donizetti con un particolare e coloratissimo “Elisir d’amore”. A Danisinni si scopre passo dopo passo: un orto, una vasca che trae l’acqua dal fiume sotterraneo, e per incanto, nella campagna, ecco comparire un teatro d’opera, piccolo, ma non improvvisato. Con il soccorso del nuovo partner del Teatro Massimo di Palermo, GNV, è arrivato in un quartiere fantasma, l’opera, l’orchestra, le maestranze, ma il coro altro non è che le donne del Danisinni, coloratissime, felici, commosse, che potrebbero camminare a un metro da terra. Per tutti un’esperienza tanto emozionante da far dimenticare la distanza dalla città. Straordinaria la banda di ragazzini, con la maglietta Teatro Massimo. Da oggi sapranno di essere palermitani a tutti gli effetti. Ecco il valore sociale del teatro, la sua capacità di annullare differenze e privilegi. Con questa prima tappa di Opera.city, il Teatro d’opera ha portato l’ elisir della felicità dei bambini coinvolti, e del pubblico numerosissimo. Il resto viene dal Massimo e dalla felice regia di Fabio Cherstich, scene e costumi di Gianluigi Toccafondo. Alberto Maniaci ha ben diretto coro e orchestra, dopo aver curato la riduzione. Bravi tutti e soprattutto Patrick Kabongo( Nemorino) e Lucrezia Drei (Adina). Applausi meritatissimi per tutti. Si replica stasera alle 18,30.
(ANSA).
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23 Settembre 2018, 11:54