05 Dicembre 2012, 10:00
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CATANIA- Un fiume di soldi e di consulenze. Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana, Centro universitario per la tutela e gestione degli ambienti naturali dell’Università etnea, lo chiama semplicemente “Piano A”, e ha chiesto al rettore Recca di approvarlo.
Si tratta di una serie di tabelle e colonne –delle quali LivesiciliaCatania è venuta in possesso, insieme ad altra corposa documentazione- che spiegano come dovrebbero essere spesi 2,5milioni di euro cofinanziati dalla Regione e dall’Università di Catania per la “Convenzione sportello unico per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale”
“Per lo svolgimento delle attività previste -spiega la Failla nel documento datato 7 novembre 2012- conformemente alle vigenti disposizioni d’Ateneo, il Cutgana provvederà ad utilizzare, al di fuori dell’orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonché personale di altre strutture d’Ateneo”.
I bonifici. Il 24 ottobre 2012 Angelo Messina, presidente della Fondazione Cutgana, ha chiesto al direttore generale dell’Università di Catania il rilascio del documento contabile “per complessivi 980mila euro”. Poco tempo prima l’assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva un bonifico da 1.185.000 euro.
A monte di questo grande investimento c’è la convenzione siglata tra il rettore di Catania Antonino Recca e il dirigente regionale dell’Ufficio speciale per le aree ad alto rischio ambientale Antonino Cuspidici che, contatto da LivesiciliaCatania, conferma che il progetto sta entrando a pieno regime: “E’ uno studio rivoluzionario che stiamo portanto avanti da tempo, i fondi risalgono al 1995 e non erano mai stati utilizzati. Tutte le procedure sono in avanzato stato”.
IL PIANO “A”
Quattro pagine di tabelle con importi, nomi e cognomi, sono state inviate alla direzione generale dell’Università e illustrano le attività che dovrebbero essere svolte dallo Sportello Unico per le aree di crisi ambientale del Piano generale Priolo: ecco il Piano “A”.
I corsi “finalizzati alla formazione continua e all’aggiornamento continuo di chi è già inserito nel mondo del lavoro”, costano 160mila euro, dei quali 80mila euro sono destinati ai “docenti”, pagati 80 euro l’ora, 60mila euro ai “tutor”, pagati 30 euro l’ora. A questi si aggiungono i 20mila euro degli “ausili didattici” e un fiume di consulenze pagate a docenti dell’Università e del Cutgana come prestazione “fuori dall’orario di servizio”: 2mila euro a Giancarlo Grasso, 2500 euro ad Elena Amore,1500 euro a Fabio Branca, 2500 a Riccardo Maggiore, 2500 a Ignazio Blanco, 2500 ad Agata Distefano, 3000 euro a Giuseppe Patanè, altrettanti a Giuseppe Messina, 2500 euro a Pietro Pitruzzello, 4mila a Lucio Compagno. E ancora, ci sono i costi previsti per i docenti “entro orario servizio”: mille euro a Carlo Grasso, 500 ad Elena Amore, mille a Fabio Branca, 1500 a Giuseppe Messina, mille a Piero Pitruzzello.
Corposo lo stanziamento per il master biennale di primo livello per “Esperto per l’educazione la divulgazione e la comunicazione ambientale compresa quella riferita alla direttiva Seveso”, della durata di 24 mesi. Il costo è di 150mila euro, gran parte dei quali sono previsti per i tutor (72mila euro), pagati 30 euro l’ora e per i docenti (48mila euro), pagati 80euro l’ora. A incassare dovrebbero essere Salvatore Costanzo (2500 euro), Angelo Guglielmino (3500 euro), Anna Toscano (3500 euro), Carlo Grasso (4500 euro), Anna Abramo (2500 euro), Alfio Russo (4mila euro), Giuseppe Messina (4mila euro), Vincenzo Asero (3mila euro), Fabio Viglianisi (2500 euro).
Ventimila euro sono destinati alla realizzazione di un “convegno”, con “relatori e catering”. La parte dei relatori è questa: Giuseppe Messina 950 euro, Alfio Russo 650 euro, Sergio Aleo 500 euro, Valerio Furnari 500 euro, Fabio Branca 500 euro, Carlo Grasso 850 euro, Salvatore Costanzo 550 euro, Fabio Viglianisi 500 euro.
Ulteriori 20mila euro per un workshop con “relatori e catering”: Giuseppe Messina 1700 euro, Alfio Russo 800 euro, Sergio Aleo 650 euro, Valerio Furnari 650 euro, Fabio Branca 800 euro, Carlo Grasso 1400 euro, Salvatore Costanzo 800 euro.
Non si scherza quando si parla dei “Servizi di promozione, informazione e divulgazione cartacei, inviti, manifesti, brochures, opuscoli”. Lo stanziamento è di 80mila euro, dei quali 30mila euro a Giuseppe Messina, 20 ad Alfio Russo.
E ancora, per “l’analisi della biodiversità finalizzata alla valutazione e conservazione di ecosistemi terrestri”, sono stati stanziati 60mila euro, dei quali 13mila per Salvatore Saccone, 11mila per Maria Lombardo, 4mila per Fabio Viglianisi.
La mediazione “nelle aree prossime agli impianti industriali”, costa 80mila euro. Le voci prevedono l’aquisto/noleggio di attrezzature di supporto” e “consulenze specialistiche”: Pietro Pavone 4mila euro, Salvatore Brullo 9mila euro, Rosa Lo Giudice 5mila euro, Anna Duro 5mila euro, Alessandra Gentile 10mila euro, Vincenzo Piccione 4mila euro, Giusso del Gaido 5mila euro.
Ulteriori 180mila euro saranno spesi in “Quantificazione delle risorse”, più della metà andranno in “consulenze specialistiche”: 20mila euro ad Elena Amore, 20mila euro a Piero Pitruzzello, 20mila euro a Carlo Grasso, 6mila euro a Rosario Lanzafame, 5mila euro a Fabio Branca, 4500 euro a Salvatore Costanzo, 4500 euro a Gabriella Guarino, 2500 a Sergio Aleo, 2500 a Valerio Furnari.
Costa un po’ di più la “valutazione della qualità ambientale”, ben 240mila euro, che prevede l’analisi e valutazione parametri ambientali marini, e consulenze: 4mila euro a Elena Amore, 4mila a Emanuele Mollica, 4mila ad Agata Di Stefano, 6mila a Riccardo Maggiore, 6mila a Massimo Olivieri, 6mila a Pietro Pitruzzello, 5mila a Carlo Grasso, 4mila a Fabio Branca, 3mila a Salvatore Costanzo, 2mila a Mauro Contarino, 3mila a Sandro Privitera.
E ancora, 400mila euro sono stati stanziati per la “ricognizione delle micro e macro discariche del territorio”, di questa ricerca, ben il 50% è destinato alle consulenze, 200mila euro. Ottomila euro a Sergio Aleo, 10mila euro a Fabio Branca, 11mila euro a Elena Amore, 9mila euro a Salvatore Costanzo, 8mila euro a Valerio Furnari, 11mila euro a Carlo Grasso, 11mila euro a Pietro Minissale, 11mila euro a Giorgio Sabella, 11mila euro a Vincenzo Piccione, 14mila euro a Giuseppe Messina, 8mila euro a Gabriella Guarino, 4mila euro a Piero Pitruzzello, 14mila euro a Giuseppe Patanè, 7mila euro ad Anna Abramo, 11mila euro a Maria Carmela Failla, 2mila euro a Riccardo Maggiore, 17mila euro a Giuseppe Siracusa, 3mila euro a Paolo Guarnaccia, 15mila euro a Sandro Privitera, 15mila euro a Giuseppe Sperlinga.
Non è finita: 450mila euro per il “Piano di miglioramento, ottimizzazione, gestione di siti destinati a itinerari ecoturistici in aree a rischio”. Ci sono ben 290mila euro di consulenze: 3mila euro ad Elena Amore, 10mila euro a Giuseppe Durisi, 36mila euro a Maria Carmela Failla, 8mila euro a Natalia Leonardi, 22mila euro a Piero Pitruzzello, 10mila euro ad Angela Messina, 10mila euro a Musumeci Emilia, 3500 euro a Emanuele Mollica, 8mila euro ad Angela Guglielmino, 8mila euro ad Anna Toscano, 4mila euro ad Anna Abramo, 4500 euro a Sandro Privitera, 3mila euro a Gabriella Guarino, 6mila euro a Edoardo Tortorici, 13mila euro a Vincenzo Asero, 8mila euro a Venera Tomaselli, 7mila euro a Rosario D’Agata, 9mila euro a Paolo La Greca, 6mila euro a Francesco Martinico, 7mila euro a Domenica Maugeri, 4mila euro a Fabio Viglianisi.
Tra i costi, previsti anche 35mila euro per un’autovettura, 60mila euro per “unità mobile polifunzionale”, 50mila euro per un laboratorio Cutgana, 80mila euro ad Angelo Messina, responsabile del Piano ed altri 20mila euro al “supporto amministrativo”: 8mila euro ad Angela Guglielmino, 8mila ad Anna Toscano, 4mila a Domenica Maugeri.
E ancora: 20 mila euro per “sopralluoghi e missioni”, 13mila per materiale di consumo, 15mila per “spese impreviste”.
Ma non è finita, è solo la punta di un iceberg. FINE PRIMA PUNTATA.
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05 Dicembre 2012, 10:00