20 Luglio 2017, 15:35
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Palermo – La mossa di Gianfranco Miccicihè spariglia il centrodestra siciliano. Come anticipato ieri sera da Livesicilia, il commissario di Forza Italia ha proposto ad Angelino Alfano, dopo il diniego di Barbara Cittadini, la candidatura di Nello Musumeci. Dopo settimane, se non mesi di tira e molla, il centrodestra potrebbe compattarsi sull’unica candidatura che è stata fin qui in effetti sul tavolo. Ma la procedura non convince i salviniani, che sono sempre stati contrari ad allargamenti della coalizione agli alfaniani. “Singolare mossa di Miccichè sulla candidatura a governatore della Sicilia – commenta il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini, segretario regionale Sicilia occidentale -. È chiaro che sarà lui l’ago della bilancia che farà vincere o perdere Musumeci e il centrodestra. Su di lui graveranno le responsabilità della sconfitta o il merito della vittoria alle regionali. Noi sappiamo che la proposta autonomista di Musumeci e la sua coerenza assoluta gli fecero avere cinque anni fa più voti del cartello di partiti che lo sostennero. Stavolta, nel vuoto totale politico, andrà ancora meglio. E allora perché, come emerge da indiscrezioni di stampa, questa posizione sibillina? In Sicilia non c’è bisogno di chiedere il permesso ad Alfano, che di centro destra non ha più nulla da anni, per determinare la vittoria del centrodestra. Anzi, potrebbe accadere l’esatto contrario con conseguente successo del M5S. Faccia lui due conti, quindi. La coerenza porta voti che sia chiaro, e se si insiste su queste tesi vuol dire che c’è qualcosa che non quadra. Please, il mio amico Miccichè non scherzi con i siciliani. Non ci sarà più un’altra occasione”.
Dopo anni di contrapposizione con Alfano e mesi di posizioni ondivaghe sulla prospettiva di una ricandidatura di Musumeci, insomma, il centrodestra potrebbe portare indietro le lancette e tornare alla sua fisionomia di cinque anni fa ma stavolta senza divisioni. Certo, la politica è pratica complicata e richiede i suoi tempi, ma un epilogo di questo tipo porrebbe più di un interrogativo sull’opportunità delle scelte del passato recente del centrodestra isolano.
Tra il dire e il fare c’è il patto ancora da concludere con Alfano, che verosimilmente chiederà a Forza Italia di inquadrare un eventuale patto sulla Sicilia in una più ampia prospettiva nazionale, in vista delle Politiche della primavera prossima. In settimana potrebbe esserci un altro passaggio romano sul tema. Di ieri la notizia di un ritrovato dialogo tra Berlusconi e Alfano. La Sicilia potrebbe essere l’occasione di una rimodulazione del centrodestra tornando alla coalizione ampia del passato. Ma resta l’incognita della convivenza tra alfaniani e Salvini, convivenza sgradita a entrambi, come ancora una volta si evince dalle parole del salviniano Pagano.
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20 Luglio 2017, 15:35